Viaggiatrice vintage

Viaggiatrice vintage Laura

Viaggiatrice vintage …

Per la nostra autrice/viaggiatrice Laura abbiamo usato la parola vintage, che per noi ha un significato molto bello e importante. Quello di viaggiare per il vero gusto di farlo, il viaggio visto come ricco bottino di cultura e conoscenza.

viaggiatrice vintage laura

Ci racconti chi sei

Salve a tutti, mi chiamo Laura e sono di Roma.

Sono una viaggiatrice “vintage” che fino a quando potrà, si muoverà in giro per la nostra bella Terra, con tutti i mezzi a disposizione!  

Ho cominciato a viaggiare fin da piccola con i miei genitori, amanti del campeggio e della libertà che ne consegue, portandosi l’alloggio (prima tenda, poi roulotte) sempre con sé.

Non puoi assolutamente viaggiare senza avere con te

Un oggetto che assolutamente non può mancare nel mio bagaglio, è il cosiddetto “pannetto”. Un piccolo asciugamano di lino appartenente a mia nonna, ormai liso e scolorito. 

Tu cara Cinzia, ti chiederai: ma a che ti serve?? Ebbene a me piace dormire al buio, nel senso che la luce mi sveglia. Ma d’altro canto mi piace anche sentire l’aria fresca che entra dalla finestra e svegliarmi con il chiarore del sole.

Quindi la soluzione, trovata dopo anni di campeggi in “canadese” dormendo sia in terraferma sia in zone insulari, tra posti ponte e porticati di chiese, tra palafitte senza finestre e alberghi con aria condizionata da “rovinatrigemino”, trovai questo espediente geniale (sic…), prima ancora che fossero di moda le “mascherine” per gli occhi. 

La leggerezza del materiale ed il poco ingombro, hanno fatto in modo che questo pannetto viaggiasse con me in tanti luoghi del Globo, permettendomi di riposare tranquillamente!

Preferisci Viaggiare con un programma stabilito o senza meta

Ho iniziato con viaggi che avevano soltanto il punto di arrivo come “certezza”, facendo si che il programma di viaggio si scrivesse da solo giorno per giorno, incontro dopo incontro. 

Da diversi anni, specie se vado fuori Europa, organizzo una griglia Excel con un programma di massima. Se ci sono voli interni da considerare, spesso li rispetto, ma in generale ho una grande flessibilità nell’accettare che ci possano essere non solo contrattempi, ma un piacere immenso nel cambiare i programmi.

La cosa più spaventosa che ti è successa durante un viaggio

Durante i viaggi che ho fatto, in genere è andato sempre tutto bene (considerando anche la mia predisposizione a smarrire il passaporto sempre e dovunque…).

Volendo citare un fatto spaventoso, devo tornare con la memoria al Marocco di tanto tempo fa. Erano anni in cui il popolo marocchino non aveva lavoro e le uniche entrate economiche avvenivano attraverso il danaro che i pochi turisti in viaggio portavano al Paese.

Gli ambulanti ed i venditori di qualsiasi oggetto o gita, tappeto o cena tipica, ci hanno inseguito per tutta la durata del viaggio (viaggiavamo in coppia, con una Renault 4), rendendo difficoltosa la gestione del tutto.

Arrivati a Marrakech, quasi al termine di un percorso che doveva durare 26 giorni, in piazza Jemaa El Fna, vengo avvicinata da un energumeno arrogante e insistente, che dopo l’ennesimo “…la Sucran..” (no grazie) approfittando della distrazione del mio compagno di quei tempi, comincia a strattonarmi il braccio, insultandomi con epiteti molto italiani quali “troia, figlia di…. etc…”.

A quel punto “mi è partito il ciavattone” ed è uscita fuori la mia romanità con un torrente di richiami ai suoi avi e al suo … karma. Mi sono dovuta interrompere quando lui ha tirato fuori un coltello. Neanche a dire che mi sono paralizzata dal terrore.

Per mia fortuna, un altro marocchino che aveva seguito la scena, ha immobilizzato il delinquente e in 30 secondi è intervenuta la polizia portandoselo via.

Il giorno dopo sono voluta rientrare in Italia. È stata la prima ed ultima volta che ho voluto interrompere un viaggio.

Se potessi essere ovunque nel mondo, oggi saresti …

Dove vorrei essere? Mah! Difficile dirlo. Sono una persona che si adegua al momento che vive. Sicuramente il fatto di non potersi muovere ancora liberamente mi impedisce di far volare troppo in alto la fantasia. 

In questi giorni c’è tanta voglia di Asia, la mia amata Asia. 

Il cibo, i sorrisi, le puzze ed i profumi, i templi, i bambini, le donne, i cani ed i gatti, i monaci e le scarpinate. La diversità.

viaggiatrice vintage : Qual è la città più bella del mondo

Non sono certa che esista una città più bella del mondo. Roma, la mia città, è bellissima ma come tante città visitate fino ad ora in giro per il Mondo, ha i suoi pregi ed i suoi tantissimi difetti.

Qual è la tua isola preferita

Cosi come le isole. Io amo molto il mare, ma nei miei viaggi all’estero ho preferito sempre visitare i luoghi all’interno e lasciare gli ultimi giorni, in genere pochi, a favore dello spaparanzamento in spiaggia.

Ci sono tanti luoghi del cuore che spaziano dalle isole greche, passando per quelle italiane per arrivare alle magnifiche isole asiatiche.

Quali sono i tuoi consigli per chi viaggia in un paese lontano per la prima volta.

I consigli per i neofiti dei cosiddetti “grandi Viaggi” sono pochi in realtà. 

Due tra tutti, secondo me: la tolleranza e l’umiltà.

Troppo spesso ho incontrato turisti (italiani e stranieri) che si lamentavano delle abitudini della popolazione circa il cibo e le condizioni igieniche, o del caldo e del freddo dei luoghi che li ospitavano o di tutto ciò che avevano trovato di diverso dal proprio Paese di origine.

Trovo che se si hanno paure o fissazioni (e non c’è nulla di male) di questo tipo, sarebbe bene avere il coraggio di spendere i propri soldi in altri viaggi, altre esperienze che magari non servano soltanto a mettere una croce sul Mappamondo.

viaggiatrice vintage : C’è un film o un libro che ti ha fatto venire voglia di viaggiare

I libri da sempre hanno influenzato e accompagnato i miei viaggi. Il primo, capitato per caso tra le mie mani di ventenne ribelle e confusa, il “Popol Vuh” che ha aperto la finestra a quelli che anni dopo sono stati i miei viaggi in America Centrale alla “scoperta” dei misteri delle antiche civiltà mesoamericane.

Un altro libro che mi ha fatto conoscere e desiderare fortemente un altro Continente, l’Asia,  è stato il “Terzo occhio”. Un libretto (probabilmente di fantasia) sulla vita e l’iniziazione di un giovanissimo monaco tibetano che la famiglia “consegna”, per la sua istruzione, ad un famoso lama in un monastero di Lhasa. Ritrovo memoria delle mie prime curiosità e voglia di conoscere qualcosa di molto distante dalla mia vita di giovane occidentale privilegiata.

Il film cui accosto la mia voglia di conoscenza di luoghi lontani, misteriosi e insicuri è sicuramente “Krakatoa ad est di Giava”.

Andai a vederlo al cinema con mio padre e mi ricordo che gli dissi che un giorno mi sarebbe piaciuto conoscere i bambini che si erano salvati dall’eruzione del vulcano così, magari, mi avrebbero insegnato ad arrampicarmi sulle palme da cocco.

Nella realtà il luogo più vicino al Krakatao che ho visitato è stata l’isola di Belitung, appunto ad Est di Giava, avendo anche sviluppato una folle paura dei vulcani negli anni a seguire!

viaggiatrice vintage : Qual è la cosa più assurda che ti è successa in viaggio

Di cose assurde nei miei viaggi ne sono accadute tante, ma sono per lo più riconducibili a quelle con cui non siamo abituati (almeno io) ad entrare in contatto da questa parte del mondo.

Ovvero la possibilità di vivere con quasi nulla a disposizione, la richiesta di cibo per fame, l’ospitalità donata a prescindere, la voglia di far entrare le proprie storie nella vita, nei pensieri e nel cuore di noi viaggiatori, e turisti privilegiati.

Un ultima cosa assurda che da tanto mi stupisce, è che il mio compagno di vita continua ad accompagnarmi e a stupirsi assieme a me di quanto sia bella questa Terra!

Seguite la viaggiatrice Laura

Mia nonna, saggia donna di cultura popolar zagarolese, pensava fossi, fin da piccola, una nipote piuttosto inquieta, sempre alla ricerca di qualcosa da fare, possibilmente fuori di casa. Lei aveva vissuto tutta la sua vita dedicandosi alla famiglia, ai figli e poi ai nipoti. Aveva conosciuto il duro lavoro della campagna, poi la guerra, la fame, la povertà, l'ignoranza. Il massimo del suo spostamento fu da Zagarolo a Roma, la città delle opportunità. Per lei la cosa più importante era, alla fine, riuscire a radunare tutti i suoi cari intorno ad un tavolo per un piatto di pasta o una minestra. Con sole due frasi, già allora, riuscì a cogliere tutta la mia essenza: "...te manca la terra sotto li piedi!" e "se c'hai la terra c'hai un tesoro". In definitiva un ossimoro. Ma è ciò che sono. Una inguaribile vagabonda in cerca di una terra promessa, dell'Isola che non c'è, dove, spesso, la cosa fondamentale è il percorso per raggiungerla. Questo blog vuole essere una vetrina sul mio mondo, fatto di viaggi, di conoscenze, di incontri, di confronti,  di curiosità soddisfatte e da soddisfare. Vuole essere una possibilità di raccogliere suggerimenti e messaggi da altre anime "dannate" come la mia. Aiutatemi a trovare il mio tesoro!

20 Comments

  1. Ho letto questo articolo tutto d’un fiato perché mi piace molto scoprire cosa porta le altre persone a viaggiare. Ognuno di noi lo fa per motivi diversi, e predilige parti del mondo diverse, ma come ha detto Laura c’è sempre un aspetto che ci deve accomunare tutti: una grande dose di tolleranza e umiltà.

    1. Molte grazie Silvia per le tue parole! Sono più che convinta che quando entriamo sia come viaggiatori, che come ospiti in casa di “altri” sia doveroso farlo con educazione e rispetto. Un blog fantastico il tuo!!

  2. E’ sempre bello leggere di esperienze di vita simili. E’ un piacere per l’anima sentir parlare di luoghi nel mondo con questo trasporto e questa enfasi. Complimenti!!

  3. Ma che bella questa intervista . Anche io sono diventata una viaggiatrice organizzata . Ancora non arrivo al livello di fare griglie Excel ma penso che sarà il mio prossimo passo.

    1. Ciao Libera, grazie per il commento! La griglia excel mi è utilissima quando il viaggio prevede più di 15 giorni tra spostamenti via terra, acquea o aerea e accomodamenti notturni in luoghi diversi! Un saluto!

  4. Mi dispiace molto della disavventura in Marocco, sono quelle cose che ti segnano e che poi ti fanno irrimediabilmente pensare sempre in negativo riguardo a quel paese. Laura comunque è fantastica, e il panetto di lino è davvero una chicca!

    1. Ciao Elliana e grazie per le tue parole! In verità quella esperienza non mi ha segnato troppo. Nel senso che non ho mai parlato male del Marocco, che peraltro è una terra magnifica….ma sicuramente in quel momento mi aveva procurato una grande paura! …il mio pannetto di lino 🙂 possiamo brevettarlo!!!

  5. Decisamente sono meno flessibile e adattabile di Laura quanto a mezzi di trasporto e luoghi per dormire ma lo spirito è lo stesso. Umiltà, rispetto, curiosità devono essere le molle che spingono a viaggiare per conoscere e imparare e mai per giudicare e confrontare. Mi piace l’aggettivo “vintage” per lei, si adatta perfettamente.

  6. Ammiro molto il coraggio di rimettersi in gioco anche dopo il fatto spiacevole avvenuto in Marocco. Non si è lasciata intimorire ed è tornata a viaggiare, esplorando culture e mondi molto diversi da quelli della quotidianità sempre con il rispetto.

    1. Ciao Veronica, grazie di cuore! Se tutte le avversità della vita ci dovessero bloccare (vedi il periodo che stiamo vivendo…) o intimorire non camperemmo più. Nel viaggio, cosi come nella vita, la flessibilità e la precauzione sono ai primi posti!

  7. Che bello questo articolo! Mi è piaciuta molto l’intervista a Laura, che ha un bagaglio culturale e avventuriero molto importante. E da queste righe emerge anche la sua tenacia…dopo il fatto spiacevole in Marocco ha abbandonato improvvisamente ma è tornata a viaggiare, complimenti!

    1. Grazie mille per le tue parole! Il viaggio in Marocco è stato un viaggio fatto tantissimi anni fa da giovanissima e l’unico ricordo brutto che ne ho riportato sinceramente più del brutto fatto in sè, è stato il voler rientrare in Italia prima del previsto!!

  8. Mi piace scoprire le varie attitudini dei viaggiatori. Laura ha fatto tesoro delle sue esperienze per migliorarsi avventura dopo avventura. Non credo di avere la sua adattabilità ma la ammiro molto.

    1. Grazie Lisa, penso che la mia adattabilità sia direttamente proporzionale al mio desiderio di “raggiungere” o rimanere nei luoghi desiderati! Buon viaggio!

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