Olio di palma a chi fa male veramente?
Viaggiare è anche saper osservare, ascoltare e capire, non fermarsi mai ai luoghi comuni o alle apparenze, molto spesso la verità sta nel mezzo. Con quest’articolo voglio raccontarvi tutto quello che ho visto e appreso, sulla palma da olio e altre coltivazioni a Sumatra.
L’ecosistema del Leuser National park
Nel mio articolo Bukit lawang alla ricerca degli oranghi, vi ho descritto l’emozione che ho provato nella foresta pluviale.

La foresta mi ha incantato, e mi sono sentita infinitamente piccina di fronte alla sua maestosa e selvaggia bellezza. La foresta, gli oranghi, e altre specie vegetali e animali di Sumatra, hanno a che fare da tanti anni con la minaccia del disboscamento. Questo avviene per la conversione in terreni agricoli e piantagioni di palma da olio e altre coltivazioni.

Spesso a farlo sono compagnie internazionali che utilizzano senza nessun scrupolo un metodo di deforestazione per riutilizzare i terreni di questa meravigliosa isola, regno indiscusso dalla foresta primaria.
Un bene inestimabile che tutti dobbiamo difendere e preservare.
Allo stesso tempo questa è anche una terra fatta di uomini, un popolo numeroso, che deve vivere, mangiare, studiare e curarsi.
Olio di palma proprietà.

L’olio di palma è un grasso di origine vegetale ottenuto dai frutti della palma da olio (Elaeis guineensis), specie appartenente alla famiglia delle Arecaceae.
Dell’olio di palma se ne parla da anni, preso di mira dai notiziari, dagli ecologisti e salutisti, da chi pensa che questo olio faccia male alla salute. Il problema sono principalmente il suo elevato contenuto in grassi saturi. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità invece, i rischi associati al suo consumo non sarebbero superiori a quelli derivanti dal consumo di altre fonti di grassi saturi.
Quali sono le sue proprietà nutrizionali, 100 g di olio di palma apportano. Circa 900 Calorie sotto forma di lipidi. 99,9 g di lipidi, fra cui 47,1 g di grassi saturi,41,21 g di acido palmitico e 4,34 g di acido stearico. 38,92 g di grassi monoinsaturi, fra cui 38,45 g di acido oleico. 12,58 g di grassi polinsaturi, fra cui 9,28 g di acido linoleico e 3,3 g di acido alfa-linoleico. 33,1 mg di vitamina E , 0,1 mg di ferro, leggere quantità di sodio e potassio, è una fonte di betacarotene e di antiossidanti e aiuta a prevenire la carenza di vitamina A.
Quindi in pratica l’olio di palma non è assolutamente nocivo, bisogna solo fare attenzione, come per ogni altro prodotto simile e non esagerare con l’uso. E allora il tanto bistrattato olio di palma chi danneggia ?
Palma da olio e l’ambiente

Negli ultimi anni la coltivazione della palma da olio si è sviluppata molto velocemente. Spesso la causa sono società multinazionali prive di scrupoli, che pensano soltanto ai loro profitti sfruttando la manodopera locale.
La produzione di olio di palma avviene nei paesi della fascia tropicale: Africa, Sud America e Sud-Est asiatico, in particolare Indonesia e Malesia. I principali settori che utilizzano questo olio, sono il bioenergetico, zootecnico, farmaceutico, cosmetico, e circa il 21% della produzione è destinato all’industria alimentare. Se è vero che non è nocivo per la nostra salute, quale impatto ha invece la coltivazione della palma da olio sull’ambiente?
La continua deforestazione incontrollata per fare piantagioni di palma da olio, è causa della scomparsa di preziose foreste pluviali e di habitat naturali. E di conseguenza, una dannosissima perdita di biodiversità, oranghi, elefanti, tigri e rinoceronti sono oggi per questi motivi tutte specie ad alto rischio.
Nel 1990 gli oranghi erano circa 315.000, oggi se ne contano meno di 50.000. Purtroppo sia l’orango del Borneo che quello di Sumatra sono specie ad alto rischio di estinzione.
In Indonesia la deforestazione è stata talmente veloce e violenta che negli ultimi anni sono andati persi oltre 6 milioni di ettari di foresta pluviale. A causa di questa produzione massiccia di olio, l’Indonesia è diventata il terzo paese al mondo responsabile dell’emissioni di gas serra, dopo Stati Uniti e Cina. A tutto questo si aggiunge un grave impoverimento del suolo.
La popolazione e il tessuto sociale

Se è vero che la coltivazione intensiva della palma da olio ha causato tutti questi problemi ecologici, è anche vero che ha modificato notevolmente il tessuto sociale, portando numerosi benefici alla popolazione locale. Sono state costruite infrastrutture come scuole, centri di primo soccorso, strade, migliorando la qualità della vita di tanta povera gente.
Appunti dal mio diario di viaggio a Sumatra : “Osservo la grande piantagione che arriva fino ai margini della foresta, e che insieme agli alberi della gomma ne sta sfruttando l’antico suolo. Sposto lo sguardo verso la mia guida, Jamel, un ragazzo che nella foresta c’è nato. Cosa ne pensi delle palme da olio ? Lui mi guarda con i suoi occhi nerissimi e risponde diretto, da guida ambientale non sono felice, amo la mia foresta, ma se mi guardo intorno vedo che in questi villaggi la gente vive non grazie alla foresta ma alle piantagioni… Gli indonesiani sono fatti così, gente semplice dalle risposte semplici.“
Olio di palma sostenibile
Boicottare l’olio di palma non è la soluzione giusta. Perché la verità è che queste coltivazioni danno da vivere a tanta gente, che questo prodotto ha comunque un costo ambientale minore rispetto a quello che hanno altri olii vegetali, a partire dalla quantità di terreno richiesta per raggiungere gli stessi livelli di produzione.
La soluzione, quindi, non è eliminarlo dalle nostre tavole, ma incentivarne una produzione sostenibile, che non sfrutti la manodopera locale e che non distrugga beni inestimabili come le foreste e la biodiversità.

Noi staremo sempre dalla parte degli oranghi, tigri, uccelli e rettili, e ogni altra creatura della foresta, siamo incantati dalla natura incontaminata e dalla biodiversità. Allo stesso modo staremo sempre anche dalla parte di questa meravigliosa gente di Indonesia, e di ogni altro popolo del mondo, perché tutti hanno il diritto di evolversi e migliorarsi socialmente.
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