Il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day) si celebra ogni anno il quarto giovedì del mese di Novembre. E’ una delle feste più popolari e sentite negli Stati Uniti d’America, tanto da mettere in secondo piano le altre ricorrenze solitamente rilevanti, compreso il Natale. Noi europei abbiamo imparato a conoscere questa ricorrenza anche grazie alle abbuffate di tacchino viste in moltissimi film americani e serie TV. Ma cosa si festeggia esattamente? E qual è la sua storia?
LA STORIA DEL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO
La festa americana del Thanksgiving ha origini cristiane, ma si è universalizzata dopo che Abramo Lincoln la rese ufficiale in piena Guerra di Secessione. Le sue origini sono legate all’arrivo dei padri pellegrini e all’incontro con i nativi americani.
Nel 1620, una nave chiamata “Mayflower”, con 102 persone a bordo, lasciò l’Inghilterra e navigò attraverso l’Oceano Atlantico verso il Nuovo Mondo. La maggior parte dei viaggiatori proveniva da un gruppo religioso chiamato “Separatisti”. Si erano infatti separati dalla Chiesa d’Inghilterra perché non erano più d’accordo con le sue credenze. I gruppi di separatisti furono quindi dichiarati fuorilegge in Inghilterra e furono costretti ad emigrare. Si rifugiarono nei Paesi Bassi dove poterono praticare liberamente la loro religione. Successivamente ricevettero il permesso e i fondi dall’Inghilterra per stabilire una nuova colonia nel Nuovo Mondo. Partirono 52 uomini, 18 donne e 32 bambini.
l’arrivo dei pellegrini nel nuovo mondo
Inizialmente la loro idea era di stabilirsi vicino ad altri coloni lungo la costa meridionale. Ma, dopo aver navigato lungo l’Oceano Atlantico attraccarono più a nord, in quella che oggi conosciamo come la Baia di Cape Cod, nel Massachusetts. Sbarcarono il 21 dicembre 1620 e trovarono lungo la costa un vecchio villaggio indiano abbandonato. Decisero di stabilirsi lì e chiamarono la loro nuova città: Plymouth.
Nonostante fossero liberi di professare il proprio credo religioso, non fu facile per loro adattarsi al nuovo territorio. L’insediamento in un continente nuovo pressochè disabitato li mise a dura prova. I pellegrini (così si facevano chiamare) infatti non erano abili cacciatori (nel Regno Unito la caccia era un’attività destinata solo all’aristocrazia); ed il rigido inverno lungo le coste dell’odierno Massachusetts, non permetteva alle sementi portate come un tesoro prezioso di attecchire sul nuovo terreno.
Nel primo anno, metà della colonia morì a causa di varie malattie, chi restò vivo sopravvisse solo grazie all’aiuto e all’addestramento ricevuto dagli abitanti nativi, gli indiani Wampanoag che arrivarono a Plymouth nel marzo del 1621, guidati dal loro capo militare Massasoit.
I nativi arrivarono all’accampamento dei coloni per concordare un accordo: ai coloni sarebbe stato permesso di rimanere sulla terra di Wampanoag in cambio di protezione contro un gruppo indiano rivale. Siccome non era facile comunicare, Massasoit portò con sé un indiano che si chiamava Tisquantuman, il quale conosceva un po’ di inglese e contribuì alla comunicazione tra le due fazioni durante l’incontro.
L’adattamento nel nuovo mondo
I primi tempi furono duri, oltre il limite. Tisquantuman, soprannominato “Squanto” dai pellegrini, rimase nella colonia e diventò indispensabile per la loro sopravvivenza. Lui e altri indiani insegnarono infatti ai coloni come coltivare il mais, (un cibo sconosciuto ai coloni) e mostrarono loro delle colture che crescevano bene nel terreno. Inoltre insegnarono loro anche anche come pescare e come muoversi tranquillamente attraverso la foresta per cacciare.
Quando con l’arrivo della bella stagione le messi crebbero, i raccolti di mais, orzo, fagioli e zucche furono abbondanti. I pellegrini avevano molto per cui essere grati. William Bradford, il Governatore della Colonia fondata dai Padri Pellegrini, ordinò alla sua gente di radunarsi alla Casa delle Assemblee, sulla collina, per ascoltare il pastore e rendere grazie a Dio Onnipotente per le benedizioni ricevute.
IL PRIMO GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO
Invitarono Massasoit che arrivò con altre novanta persone e, secondo la leggenda, portò ad arrostire tacchini e carne di cervo. Alla festa c’erano anche vongole, pesce, anguille, pane di mais, zucca, noci, mirtilli e altri cibi. La festa fu pianificata in parte anche per ringraziare gli indiani per aver insegnato loro come vivere nel deserto e come reperire e cucinare determinati cibi.
Senza gli indiani, i primi coloni non sarebbero sopravvissuti, e quindi negli anni successivi per mantenere vivo il ricordo di quanto avvenuto i coloni hanno continuato a celebrare il raccolto autunnale con una festa.

IL RIBALTAMENTO DELLA STORIA
Il 29 giugno 1676 Edward Rawson stilò una proclamazione ufficiale in nome del governatore della contea di Charleston, in Massachusetts: con questo atto veniva indetto il Giorno del Ringraziamento per celebrare la vittoria contro gli “indigeni pagani”. Come ora sappiamo gli “indigeni pagani” non solo hanno aiutato i pellegrini, ma sono stati fondamentali per la loro sopravvivenza nei primi anni in cui si trasferirono nel Nuovo Mondo.
L’UFFICIALITA’ DELLA FESTA
Nei secoli successivi la tradizione del Thanksgiving Day si estese a tutto il paese. Bisognerà tuttavia aspettare il 1863 affinché il Giorno del ringraziamento diventi una vera e propria festa nazionale: è proprio in questo momento e in
piena guerra di secessione che il presidente Abramo Lincoln proclama l’istituzione ufficiale del Thanksgiving Day, collocando tale festività sul calendario. Col passare del tempo, tuttavia, il giorno del ringraziamento ha perso quasi completamente l’origine religiosa per diventare una delle feste più importanti del Nord America (viene festeggiata anche in Canada, ma il primo lunedì di ottobre). Ma fu solo con il presidente Roosevelt che divenne una festa ufficiale, dopo l’approvazione del Congresso nel 1941.
COME FESTEGGIANO GLI AMERICANI
Questa festa è la più sentita dagli Statunitensi. Le famiglie si riuniscono per questo giorno, più ancora che a Natale o Pasqua. Il Thanksgiving per la maggior parte delle famiglie americane è un’occasione per stare tutti insieme in casa. Considerate anche il fatto che molte famiglie sono divise da migliaia di chilometri, infatti non è inusuale che i ragazzi, terminato il liceo, vadano in Università anche dall’altro lato del Paese a studiare. Ma anche chi lavora spesso si trasferisce in stati diversi da quelli in cui abita la famiglia d’origine. La Festa del Ringraziamento prevede quindi grandi riunioni familiari. Ovviamente una grande riunione familiare da trascorrere in casa prevede anche un enorme banchetto, sempre tradizionale.
IL MENU’ DEL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO
In quanti film e serie Tv abbiamo visto le tavole imbandite per festeggiare il Thanksgiving, ma a parte il tacchino al forno, spesso sappiamo ancora poco delle altre portate.

Ogni famiglia ha la propria ricetta per cucinare questo lauto pasto, e con gli anni ci sono state delle innovazioni culinarie, ma se parliamo di menù classico questi sono i piatti che non possono assolutamente marcare
Il tacchino ripieno
Da sempre il simbolo di questo giorno, il Ripieno del Tacchino del Ringraziamento può variare di famiglia in famiglia, ma anche di anno in anno: in antichità si usava infatti cucinare il Tacchino del Ringraziamento Ripieno di quello che si aveva a disposizione in casa, ora ogni famiglia apporta le proprie modifiche. Se voleste provare a cimentarvi nella preparazione di questa pietanza potete trovare qui la ricetta
Salsa Gravy e Cranberry Souce (per accompagnare il tacchino)
Due sono le salse che non possono assolutamente mancare: la Salsa Gravy e la Cranberry Souce
SALSA GRAVY
E’ una classica salsa con soli 3 ingredienti: brodo di carne, burro e farina. Si usa per accompagnare tutti gli arrosti di carne, qui potete trovare la ricetta
CRANBERRY SOUCE
Anche questa salsa non può assolutamente mancare per accompagnare il tacchino. E’ ottima per accompagnare tutte le carni, se voleste provare a cimentarvi nella ricetta, la trovate qui
Corn Bread
Come in tutte le tradizioni culinarie antiche che si rispettino, anche il pane deve essere fatto in casa, e quello del Giorno del Ringraziamento deve essere al Mais, il suo sapore più dolce lo rende perfetto per addolcire la salsa ai mirtilli rossi. Qui trovate la ricetta
Mashed potatoes
Questo contorno è molto simile al nostro purè di patate, se volete provare la variante americana del purè, potete leggere la ricetta qui
Pumpkin pie
Infine non può mancare il dolce. La zucca in questo periodo dell’anno è molto popolare negli Stati Uniti, ed il dolce più tradizionale la utilizza come ingrediente base. Se anche voi siate amanti di questo versatile ortaggio, potete provare a replicare qui la ricetta
CURIOSITA’ SUL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO
Ci sono alcune curiosità spesso poco conosciute dai non americani sul Giorno del Ringraziamento, scopriamo le più caratteristiche:
Fu inventato da una donna
A sostenere per prima l’idea di istituire la Giornata come festa nazionale fu la scrittrice Sarah Josepha Hale. Secondo la Hale la festa avrebbe favorito l’unione e ne avrebbe rafforzato lo spirito dopo una guerra fratricida. Per questo si impegnò fin dal 1846 a convincere i presidenti USA a rendere nazionale questa festività fino ad allora celebrata esclusivamente nel New England. In quattro, prima di Lincoln (nel 1863), non prestarono ascolto alle sue argomentazioni: Zachary Taylor, Millard Fillmore, Franklin Pierce e James Buchanan.
Il Turducken
Sulle prime tavole del Ringraziamento si assisteva a stravaganze culinarie. Una di queste è il “turducken” (da turkey, duck e chicken). Un tacchino disossato che conteneva un’anatra disossata con all’interno il pollo. Il piatto era molto popolare nella Louisiana, comparve sulle prime tavole tra il 1970 e il 1980, ed è poi diventato l’emblema della cucina Cajun
Il Football Americano
Dopo la scorpacciata a tavola, non può mancare nelle tavole degli americani uno dei loro sport preferiti: il football americano. Infatti nel giorno del ringraziamento vengono giocate diverse partite che sono seguitissime, proprio per il fatto che la maggior parte delle persone sono a casa, dopo un lauto pasto in famiglia
La parata di Macy’s
A New York ma non solo, visto che viene trasmessa in TV in tutta la Nazione, la parata di Macy’s al Giorno del Ringraziamento è una vera istituzione. Attrae più di 3 milioni di visitatori ogni anno e altri 50 milioni di telespettatori collegati in diretta. Sfilano carri allegorici, bande musicali, cheerleader e, ovviamente, i palloni giganti con le fattezze dei personaggi dei cartoni animati come Spiderman, Topolino e Hello Kitty. Il percorso che fa la parata è di 4 chilometri e coinvolge più di 8000 volontari. Il corteo parte in West Side Central Park alla 77th Street e prosegue sulla 6th Avenue in direzione di Herald Square sulla 34th Street, dove si trova lo store di Macy’s. Già alle 6 del mattino le persone sono in fila lungo la strada per assicurarsi un buon posto.

Jingle Bells
Il Thanksgiving segna ufficialmente l’inizio del periodo natalizio. Nel 1857 James Pierpoint compose proprio per il Giorno del Ringraziamento un brano per bambini dal titolo One horse open Sleigh. Lo stesso brano fu riproposto poi per il giorno di Natale e nel 1859 il titolo cambiò in Jingle Bells, divenuto famoso in tutto il mondo ed ancora oggi cantato in ogni Natale
Stemma nazionale: il tacchino?
Una falsa leggenda narra che Benjamin Franklin volesse sostituire l’aquila con il tacchino sullo stemma nazionale. In realtà la storia è solo un mito, ma nasce da una lettera che egli scrisse alla figlia, in cui criticava il disegno dello stemma, che sembrava più un tacchino che un’aquila. Nella lettera sosteneva che in realtà il tacchino era un uccello molto più rispettabile, coraggioso e legato intimamente alla storia degli Stati Uniti e dei nativi Americani.
Il tacchino graziato
Dei quasi 50 milioni di tacchini che vengono consumati ogni anno per la festa del Ringraziamento, uno viene graziato dal Presidente in carica degli Stati Uniti d’America. Il Presidente Truman fu il primo a dare la grazia al fortunato tacchino, e dal 1947 ad oggi il rituale prosegue annualmente
Noi abbiamo la fortuna di festeggiarlo ogni anno in Italia, perchè abbiamo amici americani che ci tengono molto a cucinare i piatti tipici del Thanksgiving. Ovviamente la maggior parte delle portate è frutto di liofilizzati ( anche le patate) ma devo dire che la bontà è pazzesca. Loro prendono tutto l’occorrente per preparare il pranzo in Patria, tranne il tacchino ovviamente! Le spezie che usano li qui sono difficili da trovare.
Ogni anno cucino il pollo ripieno (il tacchino per due persone sarebbe un po’ esagerato!).. Lo preparo secondo la ricetta che mi hanno insegnato in Florida e devo dire che non è per niente male!
Un anno ho avuto la fortuna di essere a New York proprio in occasione di questa festa, ma soprattutto la fortuna di essere invitata a pranzo a casa di una collega. Un pasto che non dimenticherò mai! Prima di pranzo abbiamo anche provato ad andare a vedere la parata di Macy’s ma siamo arrivati tardissimo quindi non è stato il massimo!
Giusto oggi a Milano sono passata davanti ad una macelleria che aveva in vetrina degli enormi tacchini perfetti per le tavole del Ringraziamento! Una festa che più americana non si potrebbe e che mi piace molto, non hai idea di quanto mi piacerebbe essere in una famiglia americana quel giorno e dopo la scorpacciata addormentarmi sul divano guardando la partita di football….
la giornata più tipicamente americana del ringraziamento!
Trascorrere il giorno del Ringraziamento presso una tipica famiglia americana e festeggiare con loro l’avvenimento è sempre stato il mio sogno; purtroppo fino ad ora non sono mai riuscita a realizzarlo, ma non dispero per il futuro!
Festeggiare in Ringraziamento negli Stati Uniti immagino sia una delle esperienze che un viaggiatore può fare. Calarsi realmente nella tradizione americana e sentirsi parte di qualcosa di grande ed unico. Chissà se un giorno potrò vivere questa esperienza, me lo auguro.
Ho la fortuna di avere un’amica canadese che ha voluto festeggiare quest’anno e devo dire che è stato davvero un menù ricco e buonissimo! Qui in UK è più facile reperire alcuni ingredienti, inoltre il three bird roast, come chiamano il pollo dentro l’anatra, dentro il tacchino, nel periodo tra ottobre e inizi gennaio si trova in tutti i supermercati.
Ho avuto la fortuna di festeggiare il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti, molti anni fa, presso una famiglia di amici Texani, particolarmente legati alle tradizioni. È stato bello ed emozionante e poi novembre è un mese da rallegrare con una bella festa in famiglia!
Gli statunitensi sono per me un popolo a volte incomprensibile: come si fa a ribaltare totalmente una storia come questa? Pur di stabilire una supremazia in base a qualcosa di non meglio specificato. Penso però che il vero spirito di questa ricorrenza si debba ritrovare magari modificando il trattamento riservato agi amerindi.
Questa festività mi ha sempre incuriosito . Non lo nego, dopo averlo visto nei film e nelle serie tv americane , piacerebbe molto anche a me sedere su una tavola il giorno del ringraziamento e assaggiare tutte queste prelibatezze
Quante notizie interessanti su questa famosissima festa americana!!! Mi è piaciuto molto il tuo articolo e scoprirne la storia, le usanze e i piatti tipici, oltre al tacchino (che si vede sempre nei film). Sarebbe bellissimo provare l’esperienza dal vivo di questa festa tradizionale 🤩
Simpatico questo articolo.. devo ammettere che conosco il Thanksgiving solo attraverso i film americani e il tacchino è la prima immagine che mi viene in mente.
Come dici nell’articolo, si parla poco delle altre pietanze, ma grazie alle tue info ora so molto di più su questa festività!
Chi non sogna di vivere un giorno del ringraziamento negli States?
Comunque articolo molto interessante, perché spesso si parla del solito tacchino, ma quanta bontà a tavola!
Ho appena passato il giorno del Ringraziamento a New York! Devo dire che se non hai qualcuno che ti inviti a pranzo a casa sua non è così bello, in quanto è tutto chiuso e i menù dei ristoranti per la festa sono abbastanza cari. La Parata è divertente, diciamo che è un pò un’americanata ; ) con le cheers leaders e le bande, però non potevo non andare a vederla anche se poi uscire dalla zona transennata è stato difficile!! Per fortuna la sera almeno una fetta di pumpkin pie sono riuscita a gustarmela!
Purtroppo è una festa famigliare, anche in una città come New York, molte attività restano chiuse per permettere a tutti di passarlo in famiglia. Per cui in effetti non è una festività molto “turistica” (parata a parte) perchè in quella giornata non solo New York, ma l’intero Paese si ferma