Era da un pò che pensavamo ad un viaggio in Brasile. L’ultimo giorno dell’anno siamo partiti in direzione di Rio de Janeiro. Il volo prevedeva uno scalo a Lisbona, dove abbiamo passato la notte del capodanno, per ripartire il giorno seguente in direzione Brasile!
Rio è riconoscibile già dall’aereo, in prossimità dell’atterraggio si iniziano a vedere le tante colline densamente abitate. Una hostess ci informa che quelle che vediamo sono favelas.
Brasile: Rio de Janeiro
Rio è una grande città, conosciuta principalmente per le sue spiagge. Ma identificare Rio con le sole spiagge e mare sarebbe riduttivo. Tanto verde la circonda, e purtroppo anche tantissimo cemento.
Per il nostro pernottamento abbiamo scelto l’area di Copacabana, in un piccolo hotel posizionato sul lungomare. Per spostarci, a parte macinare moltissimi chilometri a piedi, usavamo i bus del trasporto pubblico, che sono molto economici ed anche efficienti.
Copacabana, Ipanema e Lebon sono i quartieri “ricchi” nei quali c’è sempre gran fermento, un via vai di corpi palestrati, ragazze in cerca di qualche benefattore e così via,…
Ma, come ben sappiamo, il Brasile è una nazione ricca di contrasti, ed è proprio in questi quartieri sfavillanti che tanti ragazzini vengono a mendicare. Fa male al cuore vederli alla ricerca di qualche soldo, dormendo poi, grazie all’effetto di narcotici, sotto le auto in sosta per trovare un improbabile riparo dal sole.
I preparativi per il Carnevale
A Rio, si sa, il Carnevale è una vera istituzione. Noi abbiamo avuto la fortuna di goderci i preparativi, arrivando nei primi giorni di gennaio.
Una visita al Sambodromo era dunque d’obbligo. Bellissime ragazze con natiche al vento che si muovono ad un ritmo incredibile, preparano i balli per la grande sfilata vestite con colori sgargianti, piume e paillettes. La musica è continua ed assordante, per chi come noi non è abituato, è facile sentirsi storditi da questo turbinio di luci, suoni e colori.
Rio de Janeiro: la costa
Camminare sul lungomare di Copacabana e Ipanema è un’esperienza unica, si capisce quanto queste spiagge siano fondamentali per la vita dei carioca. Che sia giorno o notte non importa, le spiagge sono comunque affollate da chi gioca, chi cucina, chi mangia o chi fa sport.
Passando per Ipanema, se volete fare qualche acquisto, si possono trovare diversi mercatini artigianali molto interessanti.
La sera eravamo sempre distrutti dai tanti chilometri di cammino e dalle giornate veramente piene. Spesso per cena, non abbiamo resisitio al rodizio: enormi grigliate di carne a prezzo fisso in location che sono il ritrovo sia per i turisti che per la gente del posto.
Il centro di Rio de Janeiro
Abbiamo lasciato le spiagge per visitare il centro. Il traffico è infernale. Un susseguirsi di palazzi decadenti intervallati da stupendi palazzi coloniali, tante chiese e la gigantesca cattedrale a forma di cono alta quasi 100mt.
Per accontentare Silverio siamo andati a vedere il famoso stadio Maracanà che per i carioca è il monumento più importante di Rio.
Ci spostiamo poi a S.Teresa, un quartiere collinare, storico, molto interessante e abbastanza tranquillo. Ci siamo goduti la bella scalinata Selaron decorata con più di duemila piastrelline colorate e 250 gradini. E’ un piacere “perdersi” per le viuzze di questo bel quartiere con le sue stradine di ciottoli e bellissime vedute su Rio.
La favela di Rocina
Abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi italiani, ed insieme a loro ci siamo accordati per andare in una favela, accompagnati da una guida locale (da soli è decisamente sconsigliato andare).
La guida ci ha portati a Rocina, una delle poche visitabili. La visita è a dir poco sconvolgente. Vedere una moltitudine di persone che vivono arroccate su queste colline. Le favelas nascono sulle colline, che non sono di origine naturale, ma sono montagne di immondizia sulle quali costruiscono le loro abitazioni.
Il Pan di Zucchero ed il Corcovado
Uno dei simboli di Rio è il Pan di Zucchero, di buon mattino con il bus abbiamo raggiunto la teleferica che porta fino in cima alla collina. Nonostante fosse molto presto c’erano già orde di turisti che affollavano le teleferiche, quindi abbiamo deciso di salire per il primo tratto a piedi, per prendere la teleferica solo per arrivare in cima.
Il meraviglioso panorama che si gode dalla cima è incredibile. Si riesce a vedere tutta la città, dal centro, alle favelas alla cattedrale.
Dopo il Pan di Zucchero non potevamo esimerci da recarci anche all’altro simbolo della città: il Corcovado con la statua del Cristo Redentore alta quasi 40 metri.
Ci siamo arrivati camminando attraverso il parco di Tijuca ( che ci dicono essere il più grande parco urbano al mondo). La foresta è molto verde e si scorgono all’interno tanti tipi di uccelli.
Al ritorno prendendo il bus ci fermiamo al quartiere di Saude per visitare Pedra do Sal, la casa della samba. Qui è dove in passato si immagazzinava il sale. Oggi è diventato il luogo dove si ritrovano sia i carioca che i turisti per assistere a spettacoli di samba. E’ un posto autentico da non perdere.
Durante le nostre tappe spesso ci rinfreschiamo con succo di guaranà, una bevanda preparata con il frutto del guaranà (pianta che cresce esclusivamente in Brasile)e ghiaccio.
Salvador de Bahia
Lasciamo Rio e zone limitrofi dopo 5 giorni, e con un volo arriviamo a Salvador de Bahia.
Fin da subito si mostra una città affascinante, c’è un atmosfera particolare, la gente è cordiale e l’approccio con i locali è molto facile. E’ loro abitudine coinvolgere il turista in qualche danza per strada, o invitarli nelle proprie abitazioni per provare qualche esperienza mistica (non ci lasciamo tentare però da quest’ultima “esperienza”).
Abbiamo soggiornato un una posada poco lontana dal centro dove al mattino la signora Rosa ci preparava vigorose colazioni con dolci al cocco o banane, frutta, acarajè (frittelle di fagioli) e ottimo cafezinho.
Il cuore di Bahia è il Pelourinho dove ti puoi perdere nelle splendidide viuzze ammirando le belle case coloniali restaurate e dipinte con colori vivaci, c’è un atmosfera magica.
Le giornate scorrono camminando per la città senza una meta precisa. Ci siamo lasciati trasportare senza pianificare troppo, fermandoci ad ammirare i ragazzi impegnati nella capoeira che è possibile trovare in quasi ogni angolo di strada. I loro movimenti così sciolti e sinuosi incantano letteralmente, si potrebbe stare ore ad ammirarli senza mai stancarsi.
La tradizione culinaria di Bahia
Bahia è la città dello street food, per immergerci in questa esperenza siamo partiti dal mercato di Sao Joaquin, tra i più popolari e pieni di vita. Qui abbiamo assaggiato per la prima volta la cocada: noce di cocco grattuggiata cotta nel succo di canna…buonissimo!
In ogni angolo di strada corpulente signore preparano ogni squisitezza dello street food che viene proposto a Bahia. Per legge possono posizionarsi dove vogliono in città, e si trovano banchetti per tutti i gusti, chi prepara l’acarajè (tortelli di fagioli fritti), chi i queijinho (buonissimi spiedini di formaggio),…
Le spiagge di Salvador de Bahia
Sebbene Bahia non sia conosciuta per le spiagge, qualcuna merita sicuramente una visita. Sono belle e, a differenza di Rio, selvagge.
Praia do Porto da Barra è una piccola spiaggia che si trova a circa mezz’ora di bus dal centro città. Qui il mare è calmo rispetto alle altre spiagge dei dintorni, ed è sempre popolata di pescatori locali. Qui abbiamo assaggiato la lembreta una zuppa di molluschi piccante, godendoci la capoeira in spiaggia al tramonto.
Un’altra bella spiaggia che merita una visita è Arembepe, non ci sono servizi, ma la mancanza di questi ultimi è ricompensata da una natura stupenda.
Fernando de Noronha
Un volo di linea da Bahia a Recife prima, e poi un vecchio bielica da Recife a Fernando de Noronha ci ha portati all’ultima tappa del nostro viaggio.
Fernando de Noronha è un arcipelago situato a 350 chilometri dalla costa brasiliana. E’ l’ideale per i sub, ma anche per chi non fa immersioni qui può trovare un paradiso non troppo sfruttato dal turismo di massa, tanto da essere dal 2001 patrimonio Unesco.
Abbiamo scelto una posada sul mare, e con un motorino a noleggio siamo partiti alla scoperta di quest’isola.
Spiagge e relax
L’arcipelago di Fernando de Noronha ha spiagge incontaminate, grazie anche al fatto che i turisti possono entrare solo con un visto a numero chiuso, quindi gli ingressi sono contingentati e le regole affinchè i turisti rispettino questo territorio sono ferree.
Si trovano sia spiagge di sabbia bianchissima che di sabbia dorata.
L’isola è per gli amanti della natura e del relax. Per anni è stata una colonia penale e zona militare.
Posade a parte c’è un solo negozio che funge da supermarket in cui si trova un po’ di tutto, e 2 ristoranti. I prezzi dell’isola sono piuttosto alti, spesso non è facile trovare frutta o cibarie varie, in quanto qui non coltivano nulla, arriva tutto dalla terra ferma.
Il mare è trasparente, pulito con colori bellissimi. All’imbrunire abbiamo spesso assistito al passaggio dei delfini.
La fauna locale è ricchissima, e non è raro vedere anche le tartarughe sia in acqua che in libertà sulle spiagge.
Ci sono molte piscine naturali, dove anche chi come me non è un esperto nuotatore, può passare giornate piacevoli.
L’unico neo di questo paradiso sono le strade. Molte sono sterrate e piene di buche, bisogna quindi prestare molta attenzione anche perchè spesso sono attraversate da fauna locale, come i varani. Quindi il mio consiglio è di guidare lentamente godendosi i paesaggi e prestando attenzione a non disturbare gli animali.
E’ stato rilassante a fine viaggio passare questi giorni a Fernando, una meta che sicuramente consiglieremmo a tutti.
Il ritorno
Il ritorno verso Recife con il solito bielica malconcio è stato un incubo, con alcuni momenti di vera paura dovuti ad un forte temporale che ci ha investiti durante il volo. Ma per fortuna siamo ancora qui per potervi raccontare questa meravigliosa esperienza in Brasile, un viaggio tutt’altro che monotono, con tante esperienze diverse che hanno esaudito un po’ della nostra voglia di conoscere.
Se questo racconto vi è piaciuto, leggete anche: il mio racconto sull’India
Questo articolo mi ha davvero fatto venire il magone! Dovevo andare in brasile nell’agosto del 2020, ma per colpa del Covid è saltato tutto. Adesso non so quando riuscirò ad andarci, speriamo presto!
Ti auguro di andare al più presto in qualsiasi posto tu abbia voglia di conoscere.