Viaggio a Sumba un isola dalla cultura ancestrale, da dove tornare diversi.
Perché un viaggio a Sumba ? Cosa può spingere un viaggiatore ad avere il desiderio di andare in una terra così lontana e poco conosciuta.
Non so spiegarmi il perché, io vado a cuore.
Quest’isola mi girava in testa da tanti anni, non mi aspettavo grandi cose. Quello che volevo era mettermi alla prova con un nuovo viaggio in una terra ancora poco conosciuta.
Ho trovato un’isola che mi ha saputo incantare e stupire, sono tornata a casa con un solo desiderio … ritornarci
Sumba è un’isola che si trova nella parte orientale dell ‘Indonesia, fa parte delle piccole isole della sonda. Una delle poche isole Indonesiane a non avere nemmeno un vulcano, secca poverissima, selvaggia, e poco conosciuta dal turismo.
Leggi la pagina speciale con tutte le informazioni per viaggiare a Sumba
Sumba Riti Marapu e Ikat
Sumba l’isola indonesiana dagli antichi riti Marapu, dagli stupendi tessuti ikat che raccontano le storie dei villaggi, ma anche di spiagge mare e altre bellezze naturali
Keep readingViaggio a sumba Riti Marapu e credenze
E’ famosa per la sua cultura e religione unica e sorprendente, con riti e credenze ancestrali chiamate marapu.
Un culto degli antenati e dei morti, per i sumbanesi la vita sulla terra è temporanea. Solo dopo la morte si vive eternamente nel mondo spirituale.
Nella comunità esiste una sorta di stregone che ha la facoltà di parlare la lingua dei morti e comunicare con loro.
I funerali giocano un ruolo importantissimo e durante le cerimonie funebri vengono fatte offerte e sacrifici di animali.
Servono ad assicurare al defunto un viaggio tranquillo, verso il mondo degli spiriti.
Preti marapu viaggiano da un villaggio all’altro cavalcando i famosi cavalli, molti dei quali si possono osservare ancora allo stato brado.
I villaggi megalitici hanno abitazioni dai tetti altissimi disposte intorno a uno spazio centrale dove si trovano le antiche tombe degli antenati.
Ogni villaggio ospita ancora l’ albero delle teste, dove un tempo erano esposte le teste dei nemici sconfitti
Sumba viaggiare indietro nel tempo

Viaggiare attraverso i villaggi di quest’isola, significa scoprire un mondo a sé per cultura e tradizioni e poter ammirare una natura ancora intatta.
Leggende, tradizioni e realtà a Sumba sono un tutt’uno, rendendo difficile distinguere l’una dalle altre.
Viaggio a Sumba come arrivare
I voli sia per Waingapu che per Tambolaka sono tutti via Denpasar o Kupang
Come spostarsi
Indispensabile auto e autista, nessun taxi o altri mezzi turistici, consigliato fare questo viaggio affidandosi a un agenzia locale.

Waingapu le sue colline ondulate
Waingapu è il capoluogo e la città più grande dell’isola, è questo il nostro punto di arrivo. A livello turistico la città non ha nulla d’interessante se non qualche bancarella e un bel mercato molto fornito di frutta e verdure freschissime. Un porticciolo dove per poche rupie, vi sarà cucinato del pesce spalmato da una dose abbondante di piccantissima salsa sambal.
A Waingapu la mia scelta cade in una graziosa struttura sulle colline a pochi chilometri dalla città. La struttura è isolata e ha servizi molto basici ma la vista è veramente bella, lo sguardo si perde in uno spazio infinito. In luoghi antichi e incontaminati tra mille colline ondulate che si gettano in verdi vallate di campi di mais.
I Sumbanesi vanno fieri delle colline di Wairinding. Diventato famoso perchè è stato uno dei luoghi delle riprese del film Pendekar Tongkat Emas diretto da Mira Lesmana ( sconosciuto in Italia ).

Devo ammettere che questa zona ha veramente un bellissimo paesaggio collinare, Che cambia secondo le stagioni, verdissimo nella stagione umida e giallo ocra in quella secca.
Molto interessanti i villaggi dei dintorni della città. Quello di Melolo dove poter ammirare le antiche tombe, in questi villaggi si seguono ancora gli antichi riti marapu con rituali e sacrifici .
Viaggio a Sumba le spiagge magnifiche
Come se lo spettacolo di queste colline non bastasse, a pochi chilometri dalla città prendendo uno stradello tortuoso, che attraversa campi bruciati dal sole, si arriva alla bellissima pantai Walakirici. Sabbia bianca e mare turchese, orlata da palme come nell’immagine classica della spiaggia tropicale.

I Mille fili di un Ikat
Avevo già potuto ammirare in un villaggio di Flores tutta la procedura della complicata lavorazione di un ikat. Queste meravigliose stoffe, tinte con colori naturali e tessute a telaio dalle mani abili delle donne. Ancora una volta mi hanno affascinato e trascinato in una cultura antica, fatta di colori e disegni espressivi.
Un Ikat è molto di più di un semplice tessuto, esso racconta la vita del villaggio e della tessitrice. E tramanda negli anni la storia della popolazione come se fosse un libro scritto.
A Sumba ho trovato ikat ancora più belli e colorati di quelli di Flores, è impossibile parlare di Sumba e non pensare a quest’antichissima forma d’arte.


Waikabubak
Andando verso Waikabubak le ondulate colline color ocra lasciano il posto alla foresta a cascate e antichi villaggi animisti .
Questa è la seconda città dell’isola, certo definire tale un intreccio di strade polverose e un mercato è un parolone. Solo il traffico è aumentato, da Waingapu fino a qua è stato quasi inesistente
Oro Beach


Sognato, desiderato e fortemente voluto, la strada per arrivarci sembra non portare a nulla …
Oro Beach è un posto fuori dal mondo, un vero incanto. La struttura arroccata su una collinetta domina un paio di belle baie cosparse di conchiglie e coralli. I bungalow sono molto carini, tutto lo staff e Siska la proprietaria gentile e disponibile. Ci hanno veramente viziato con le loro attenzioni e i loro deliziosi piatti.
Non adatto a chi non sopporta gli insetti, infatti, nonostante l’ambiente sia pulito, nelle camere ci ci sono molti piccoli animaletti del corallo , toket belli grossi e canterini e altre creaturine tropicali.
Non so quando questo succederà ma metto Oro Beach nei posti del “ritornerò ancora “.
Kampung Ratenggaro e Ratenggaro Beach

Uno dei più famosi villaggi megalitici di Sumba, questa volta famoso vuol dire anche strepitoso.
Quando sono arrivata qua non credevo ai miei occhi, il posto è bellissimo e ci si potrebbe passare ore a osservare il paesaggio. Le abitazioni dai tetti altissimi, la gente del villaggio nelle loro faccende quotidiane. In molti cercano di vendere il loro artigianato ai pochi turisti che hanno la grande fortuna di arrivare fin qua. I manufatti sono realmente belli e originali.
Quasi tutti gli uomini a Sumba, sfoggiano con grande orgoglio il loro Parang. Un grosso machete dall’impugnatura intarsiata che ci ricorda l’anima guerriera di questo popolo .
Tutti, uomini donne e anche qualche bambino masticano il Sirih Pinag. La noce di betel che serve per dare energia, e che macchia le loro labbra e denti di rosso vivo. Producendo una forte salivazione che li costringe a sputare continuamente, a Sumba ovunque per terra ci sono macchie di sputo rosso.
Il villaggio di Ratenggaro si affaccia su una meravigliosa spiaggia battuta dal vento, un luogo meraviglioso e indimenticabile.

Bwanna Beach
Una lunga e tortuosa strada di terra battuta che attraversa villaggi di capanne di paglia. I villaggi sono molto animati, con donne intente a tessere o cucinare nei fuochi all’aperto. Bufali al pascolo, bambini che giocano nello spazio centrale del villaggio, intorno alle antiche tombe degli antenati.
Alla fine della strada, una lunga e ripidissima discesa e poi infine la spiaggia dei sogni. Perfetta, scenografica, drammatica, unica.

Weekuri Lake
Un colore azzurro cangiante e così splendente sotto il sole da non sembrare reale. Una cornice di roccia scura e frastagliata erosa dagli agenti atmosferici e dal mare. No ! non è in un sogno ma il Weekuri lake.
Forse nessuno ha pensato di inserirlo tra le 7 nuove meraviglie del mondo
… Io lo metterei !


Sumba esperienza di viaggio
Se scegliete Sumba come prossima meta munitevi di pazienza. Qualsiasi spiaggia scegliate calcolate almeno un’ora di viaggio. Ma prima comprate il vostro ” cestino del pranzo ” nell’unica Rumah Makan del paese, e andate alla scoperta delle sue tante meraviglie.
Il mare di quest’isola è limpido e la sabbia fine e bianca. Ma ricordatevi che a Sumba le spiagge adatte a una vacanza balneare sono poche, e che invece siamo nel regno delle possenti onde.
Ho amato i tuoi infiniti spazi vuoti e le tue colline ondulate bruciate dal sole. Le tue onde possenti. Ho amato soprattutto la tua gente a volte curiosa e attenta, altre schiva e titubante. I tuoi bambini che giocano nello spazio famigliare tra le antiche tombe granitiche
Ammirato i mille nodi di un tuo ikat, promettendomi di comperarne uno e invece ritornando a casa senza.
Ho riso forte tappandomi le orecchie durante la sfilata del tuo pazzo e bislacco carnevale, dove la musica era data dai tubi di scarico di auto e moto.
Ho amato tutto di te, mi sei rimasta nel cuore incredibile Sumba.
Riflessioni di viaggio
Abbiamo fatto questo viaggio in gruppo di 9 persone, mi sono divertita tantissimo. In molti mi chiedono di Sumba, se è adatta a un viaggio fai da te in perfetta autonomia, non lo è assolutamente a meno di non avere un tempo infinito e un grande spirito avventuriero, che quello credetemi a noi non manca! Vi consiglio di dare lavoro a qualcuno del posto, contrattate il prezzo ma non aspettatevi una guida esperta e brava che vi racconta tutto come trovereste a Giava o Bali, accontentatevi di farvi scorrazzare sicuri, di farvi dire cosa fare e quali sono le cose proibite entrando in un villaggio.
Ho seguito un webinar su Sumba e mi ha affascinato molto sembra l’isola che non c’è, l’Indonesia di 100 anni fa, vi si rtrova anche un hotel bellissimo, meta top da considerare
Arianna ciao, Sumba c’è esiste veramente, ed è straordinaria