Isola di Nias

Nias Sumatra

L’isola di Nias si trova a largo della costa occidentale di Sumatra settentrionale, famosa tra i surfers per le sue perfette onde a tubo. Questa è un’altra delle nostre gemme indonesiane fuori rotta, infatti a Nias il turismo è ancora poco sviluppato.

Nias è molto di più di un luogo dove fare surf e divertirsi. L’isola viene chiamata Tanö Niha, Tanö significa terra, mentre il popolo Nias è conosciuto come Ono Niha che significa discendenti dell’umano.

Nias come arrivare dove soggiornare

La prima tappa è l’aeroporto internazionale di Medan (KNO) raggiungibile da Bali, Giacarta, Singapore, Kuala Lumpur, e altre capitali asiatiche.

A secondo dell’orario di arrivo è necessaria una notte in zona aeroporto a Medan, la mattina seguente un altro volo interno di circa 50 minuti ci porta a Nias Island Gunungsitoli, Binaka Airport (GNS). Le strutture dell’isola sono abbastanza spartane eccetto il lussuoso resort Puri Asu Resort che si trova sulla piccola Isola di Asu, e il Jamburae Lodge in ottima posizione per le visite culturali.

In alternativa, è possibile prendere un traghetto da Sibolga o Singkill, le barche sono spesso affollate e scomode, viaggiano di notte e i biglietti si acquistano solo poche ore prima della partenza. Di solito la partenza è prevista per le 8 di sera, ma l’orario è spesso ritardato, la traversata dura tra le sette e le dieci ore.

cosa vedere Fanayama

Il distretto di Fanayama si trova tra Telukdalam e Sorake, ci sono molti tipi di alloggi disponibili e i villaggi tradizionali sono a breve distanza.

Bawömataluo è il villaggio tradizionale meglio conservato dell’isola di Nias con oltre 140 case tradizionali. In questo villaggio la gente del posto esegue la famosa cerimonia del salto con la pietra hombo batu a pagamento. A volte vengono eseguiti anche spettacolari balli di guerra e molti degli intagliatori del legno che fanno arte e artigianato vivono in questo villaggio.

Il villaggio di Orahili Fau si trova a poche centinaia di metri dalla collina di Bawömataluo ed è accessibile tramite scale, è molto interessante con 70 case tradizionali e molti megaliti.

Il villaggio di Lahusa Fau ha 65 case tradizionali e si trova a un paio di chilometri dopo Bawömataluo alla fine di una strada stretta.

Hili’amaetaniha è uno dei villaggi più tradizionali di Nias con 80 case tradizionali, ci sono pochissime case moderne, si trova in cima a una collina con viste spettacolari ed è molto accessibile, a soli dieci minuti di auto da Sorake Beach.

Botohilitanö (Botohili) ha 32 case tradizionali ed è raggiungibile a piedi su per la collina da Sorake

Nias pietre megalitiche e verde

Maniamölö

Nel distretto di Maniamölö a nord di Sorake è possibile visitare quattro villaggi molto interessanti, è consigliato andare con una guida locale in quanto può essere difficile trovare la strada e la gente del posto non è così abituata ai visitatori.

Hilisimaetanö è uno dei più grandi villaggi tradizionali del sud e si trova a soli 10 km a nord di Lagundri, una parte è moderna ma ci sono ancora circa 70 case tradizionali e diversi megaliti e sculture uniche Hilimaniamölö, a pochi chilometri a nord di Sorake, lungo la strada principale, è moderno poiché è stata costruita una strada che lo attracersa ma ci sono ancora 13 case tradizionali e alcuni megaliti che meritano una sosta. Più a nord lungo la strada principale c’è una piccola deviazione che è possibile fare solo in moto o fuoristrada che conduce ai tre paesini interessanti ma raramente visitati.

isola di nias o Tanö Niha IL POPOLO

Questo popolo continua a vivere seguendo le antiche pratiche dette fondrakö, che regolano tutti gli aspetti della vita, dalla nascita fino alla morte.

Secondo le antiche leggende la tribù Nias ha avuto origine da un albero della vita, il Tora Sigaru’a. Questo albero si trova in un luogo misterioso chiamato Tetehöli Ana’a.

A Tetehöli Ana’a regnava il re Sirao, che aveva nove figli, essi combattevano tra loro per la conquista del trono. Il re Sirao sdegnato li bandì dal regno ed essi arrivarono a Nias dove diventarono i primi abitanti.

Dalle ricerche archeologiche condotte su Nias, si è scoperto che i primi abitanti potrebbero derivare da migrazione proveniente dall’odierno Vietnam, da Taiwan e dalle Filippine.

Da questi studi è emerso che il popolo di Nias non condivide nessun gene con le etnie che vivono nelle isole Andamane-Nicobare geograficamente più vicine.

Sebbene sia certo che ci sia stata una migrazione dei popoli austronesiani tra Taiwan e l’isola, è ancora incerto se la migrazione sia iniziata da Taiwan a Nias o viceversa.  

Un sistema di caste

Nell’isola esiste tuttora una suddivisione in dodici tipi di caste.

Il livello più alto è il Balugu, per arrivare a questo livello occorre avere mezzi per organizzare grandi feste. Dove sono invitate migliaia di persone e vengono macellati maiali per diversi giorni.

Bawomataluo Nias

A Nias si possono ancora vedere villaggi con pietre megalitiche e sculture di legno tra le più belle e interessanti dell’Indonesia.

I villaggi tradizionali di Nias una volta avevano imponenti monumenti in pietra e grandi case chiamate Omo Hada. Queste abitazioni erano erette su robusti pilastri di legno e con tetti altissimi, la loro costruzione flessibile senza chiodi forniva una comprovata resistenza ai terremoti.

Questi villaggi erano quasi inespugnabili grazie alla posizione strategica, infatti, venivano costruiti sulla cima di un crinale o di una collina.

L’ingresso a questi villaggi era tramite due soli cancelli posti in cima a una ripida scalinata. I cancelli si aprivano su un viale lastricato che attraversava il centro del paese, ai lati del viale si trovavano le case tradizionali.

isola di nias cultura

A Nias si attribuiva grande valore alle figure di legno degli antenati le adu zatua.

Queste statue erano realizzate dopo la morte di una persona, la forma rappresentava lo status, più importante era la persona morta e più imponente era la statua. Le adu zatua variano dai 20 centimetri fino ai 2 metri di altezza.

nias statue

L’antico popolo di Nias credeva che gli spiriti della persona morta si stabilissero nella statua, e le figure degli antenati servivano a garantire il benessere della famiglia, del bestiame dei terreni agricoli.

Durante i rituali erano fatti sacrifici alle statue degli antenati, soprattutto in occasione di nascite, matrimoni, morti.

Oltre le adu zatua, tante altre figure di legno erano fatte per vari scopi. Per curare malattie, proteggere i villaggi, invocare esseri soprannaturali, a Nias si producono anche oggetti domestici intagliati con vari motivi:

  • Bari gana’a: portagioie in miniatura.
  • Bowoa Tanö: vaso di terracotta
  • Doghi : una grattugia in legno di cocco usata per grattugiare la polpa di cocco
  • Figa lae: Foglia di banana usata come piatto
  • Haru: un cucchiaio di legno, la base del manico è intagliata con varie forme
  • Katidi: intrecci di bambù
  • Lösu: mortaio e pestello
  • Niru: uno strumento per separare il riso dalla sua buccia
  • Gala: elemento a forma di vassoio in legno
  • Sole Mbanio: un contenitore per bere realizzato con guscio di cocco
  • Tumba, lauru: un boccale usato per pesare il riso

Oltre le statue e gli utensili, di grande importanza anche i monumenti in pietra, esposti di fronte alla casa per mostrare il potere e il rango.
Il behu è un tipo di megalite a forma di colonna verticale. Avere molti behu davanti alla casa denota una persona di grande potenza nel villaggio.

ISOLA DI NIAS IL MARE E IL SURF

Durante un viaggio viaggio a Nias è possibile intervallare le visite culturali a momenti di puro relax sulle sue belle spiagge o divertirsi a fare surf cavalcando le sue onde perfette.

Nias un’isola che incanta con le sue pietre megalitiche, per sapere di più su questo incredibile luogo vi consiglio di leggere Nias Heritage Museum una organizzazione non profit.

 onde e mare
onde e mare

10 risposte a “Isola di Nias”

  1. Ecco, quest’isola fa proprio per me, ha suscitato il mio interesse sin dalle prime righe dicendo che è un posto poco battuto dal turismo. Ci faccio davvero un pensierino!

    1. Teresa non ci troverai nessun occidentale o forse qualche surfer

  2. I tuoi articoli non solo mi fanno sognare per le belle destinazioni di cui parli ma mi insegnano moltissime cose sulle tradizioni dell’Indonesia. Un popolo davvero particolare quello dell’isola di Nias, ancora tanto ancorato alle tradizioni da essere strutturato in caste

    1. L’Indonesia ha tanta cultura e ogni isola ne ha una in particolare

  3. Anche questa isola mi ha incantato per la su storia e per le sue statue. Delle strutture megalitiche le abbiamo viste per la prima volta quest’anno sull’isola di Hawaii, erano anch’esse abbastanza grandi e imponenti.

    1. Incantano questi tesori megalitici

  4. Una delle cose che farei subito è andare alla scoperta dei villaggi rurali per tuffarmi nelle usanze e nelle tradizioni di questi posti. Lascerei da parte le zone più turistiche e i grandi resort, anche se li trovo davvero straordinari.

  5. Che luogo affascinante! Le statue mi hanno ricordato quelle dell’isola di Pasqua (anche se non ci sono mai stata). Sarei molto curiosa di sapere cos’è la cerimonia del salto con la pietra hombu batu, visto che non la conosco.

  6. É in luoghi come questi che senti quanto la specie umana sia viva e come sia ardente il legame tra l’uomo e la natura: questa zona dell’Indonesia è di sicuro molto “arcaica” ma non in senso negativo, ma nel senso di primordiale ed estremamente affascinante.

  7. Mi piace il taglio antropologico dell’articolo, per far scoprire non solo l’arte megalitica, ma anche gli usi e costumi delle popolazioni locali. Non ho ancora mai pensato ad un viaggio a Sumatra, ma non ne nego la misteriosa bellezza.

Lascia il tuo commento

error: Content is protected !!