Etnie del Sulawesi , in questa immensa isola le culture e le cose da vedere sono tantissime.
I Toraja spiccano per fama e cultura tra tutte le etnie del Sulawesi, questo popolo che appartiene al gruppo paleomalese, probabilmente è uno dei primi che hanno popolato l’isola.
I Toraja hanno un’organizzazione sociale e culturale più evoluta rispetto agli altri e sono uno dei popoli più interessanti dell’Indonesia.
Ancora oggi praticano credenze animiste conosciute come Aluk Todolo.
A sua volta i Toraja sono divisi in: Gruppi orientali, Gruppi occidentali e un piccolo Gruppo meridionale.
Le tribù più isolate che vivono nei villaggi tra i monti Klabat e Lompobatang, fino a pochissimo tempo quasi inaccessibili, sono quelle che hanno maggiormente conservato cultura e tradizioni.
etnia del sulawesi Tongkonan la casa Toraja
Le classiche e bellissime abitazioni tradizionali chiamate Tongkonan, con il tetto dalla curiosa forma di barca, sono interamente incise e decorate con colori rossi, neri e gialli.
La costruzione di un tongkonan serve anche a esprimere lo statuto sociale, è un lavoro lungo e laborioso. Di solito fatto con l’aiuto di tutto il villaggio, che spesso altro non è che un’unica grande famiglia allargata.
I Toraja sono intagliatori del legno e i loro manufatti ordinati e geometrici equivalgono a una vera scrittura.
Ogni intaglio ha un nome speciale e un significato preciso magico religioso, sono raffigurati: Animali, piante e altro, e simboleggiano diverse cose. La fertilità, la forza, la ricchezza, l’armonia.
L’interno è un’ampia stanza alla quale si accede tramite una scala, ogni casa è abitata da più famiglie dello stesso clan. Tutte le abitazioni sono disposte in fila ai lati di una via centrale, dove avviene gran parte delle molte cerimonie tribali.

La complicata società toraja e i loro riti funebri
La società tradizionale dei Toraja è famosa per i loro elaborati e dispendiosi riti funebri. Con cerimonie che possono durare diversi giorni, i toraja come tanti altri popoli di questo paese credono nella non morte. Una persona deceduta non è morta ma addormentata in un sonno perenne.
Ogni individuo possiede due forze, quella vitale che ne determina la personalità e l’energia e quella della morte. Che inevitabilmente lo conduce alla fine del suo corpo fisico permettendo all’energia vitale di liberarsi.
Questo concetto è alla base della loro tradizione e riveste ancora un ruolo essenziale.
Morirà solo quando il rituale funebre è concluso, raggiungendo il Puya, cioè la nuova vita.
Il rito funebre può essere fatto dopo mesi o anche anni dalla morte, dipende dallo stato sociale della famiglia.
Nell’attesa il corpo è mummificato e conservato nella casa della famiglia.
Più la persona morta è ricca e potente e di casta nobile, più alto sarà il numero di animali sacrificati. Per i Toraja, il bufalo ha uno spirito benefico e il suo sacrificio permette a tale forza di liberarsi e influire positivamente sulla tribù. Serve anche a trasportare il defunto nell’aldilà .
In un grande spiazzo viene preparato un sito cerimoniale, gli ospiti parteciperanno alla festa offrendo doni di ogni genere, denaro, riso, frutta, anche una parte degli animali che saranno macellati è portata dagli ospiti come “regalo”.
Tutti i doni saranno attentamente annotati perché considerati debiti della famiglia del defunto.
Dopo la cerimonia del grande sacrificio, la carne è rapidamente macellata e cucinata poi distribuita ai partecipanti.
Durante la cerimonia avrà luogo anche un combattimento di galli, noto come Bulangan londong. Considerato sacro, perché anche questo comporta lo spargimento di sangue sulla terra .
La cosa più importante della cerimonia è la realizzazione dell’effige mortuaria.

etnie del sulawesi i toraja I Tau Tau e il loro significato
I Tau tau sono statuetta di legno con le sembianze e i vestiti del defunto.
Alla fine della cerimonia il morto viene portato fuori dal villaggio e posto in una nicchia scavata in una parete rocciosa o in una grotta, dove sono sepolti i suoi antenati.
Il tau tau sarà posizionato in un balcone nella rupe con le braccia tese verso l’esterno.
Il capo di un villaggio è scelto in base al suo valore, all’attitudine al comando, alla sua generosità, ma soprattutto in base alla sua conoscenza della tradizione.
Solo con queste doti può prendere decisioni che gli sono suggerite direttamente dagli antenati.
I Toraja si dividono in due classi sociali, la nobile “Puangs” e la servile “Kaunans”.
Derivate dall’antica struttura sociale di questo popolo di guerrieri, nel quale i Kaunans erano schiavi. Dominati dalla casta superiore discendente dagli antenati che giunsero per primi a Sulawesi.
Fino a pochi anni fa avevano una precisa divisione di compiti che aveva prodotto delle caste di specialisti, una di queste era quella dei guerrieri.
Erano i cacciatori di teste, il cui dovere era quello di annientare i nemici e fornire magicamente prosperità alla tribù, offrendo l’energia vitale contenuta nelle loro teste, sotto la protezione dei potenti spiriti degli antenati .
Spiritualità e forze opposte
Vi è un Universo Superiore rappresentato dal giorno, la vita, il bene e l’elemento maschile.
Un Universo sotterraneo rappresentato dalla notte, la morte, il male e l’elemento femminile.
Gli elementi del primo sono anche nel secondo e viceversa, come spesso accade nelle antiche culture dei popoli indonesiani. Le due forze opposte devono sempre essere in equilibrio tra loro.
I Toraja hanno un grande complesso di ritualità necessarie a mantenere questa dinamica delle forze opposte, anche il riso ha un’anima e fa parte dell’Universo Superiore.
Ogni anno è celebrata una grande festa in onore dello spirito benigno del riso, durante il quale ne è rappresentato il ciclo vitale con canti, danze e cerimonie.
Una delle tante culture indonesiane affascinanti e uniche giunte fino ai nostri giorni .
Per un visitatore alcune pratiche di questo popolo possono sembrare assurde, ma come sempre accade nelle antiche culture, nulla è fatto a caso o per crudeltà e ne dobbiamo sempre avere il massimo rispetto
Altri interessanti etnie del Sulawesi
I Toala che vivono nella regione centro-orientale vicino alle valli dei fiumi Poso, Laa e Kalaena.
Il riso che è il loro alimento principale, è piantato in risaie a terrazze e raccolto a mano, coltivano anche mais, peperoncini, fagioli, patate, caffè e chiodi di garofano.
Si nutrono anche di lumache, anguille e piccoli pesci raccolti nei campi di riso, allevano polli, maiali e bufali d’acqua, che sono sacrificati durante i rituali.
I Toala sono noti per le loro case riccamente intagliate e i loro depositi di riso, e per le statue a grandezza naturale di alcuni ricchi aristocratici deceduti.
I piccoli villaggi sono sparsi tra le colline e la pianura. In una casa vivono insieme fino a 4-6 famiglie, quasi tutti sono parenti locali, collegati da sangue o matrimonio. Di grande importanza il rispetto per gli anziani, e l’importanza della famiglia che è posta prima dei propri bisogni individuali e personali.
Kajang il popolo nero
I Kajang sono una delle antiche tribù tradizionali, si trovano nella Reggenza di Bulukumba, nel Sud Sulawesi.
I Kajang sono suddivisi in otto villaggi e sei frazioni:
I tau kajang, che vivono in un’aerea ristretta e in maniera particolarissima e senza nessuna tecnologia e civiltà moderna come l’elettricità, per entrare in questi villaggi non è permesso indossare scarpe e occorre essere vestiti solo di nero.
Il nero è un colore tradizionale denso di sacralità, il nero ha un significato per la comunità Ammatoa come una forma di uguaglianza in tutto, inclusa la somiglianza nella semplicità.
Il colore nero indica forza, uguaglianza di grado per tutti davanti al creatore.
La somiglianza sotto forma di nascita, rispondendo alle condizioni ambientali, in particolare la conservazione delle foreste che devono essere mantenute come fonte di autenticità della vita.
i kajang tau lembang, che vivono intorno alle tribù kajang e hanno uno stile di vita relativamente moderno

etnie del sulawesi I Bugis
I Bugis sono il maggiore gruppo etnico dell’isola, gli antenati austronesiani dei Bugis si stabilirono a Sulawesi intorno al 2500 a.C., esistono prove linguistiche e storiche che questo popolo provenga da Taiwan e dalla Cina meridionale.
La popolazione Bugis si convertì all’islam intorno al 1605 pur mantenendo in parte le loro credenze pre-islamiche chiamate Tolotang, una minoranza si è convertita anche al cristianesimo.
I Bugis vivono nelle grandi città portuali di Makassar e Parepare, altri sono agricoltori che coltivano riso nelle pianure a nord e a ovest della città di Maros.
I bugis parlano una lingua regionale diversa dall’indonesiano, che si chiama Basa Ugi o Bugis, ci sono diversi dialetti, alcuni dei quali sono abbastanza diversi dagli altri per essere considerati lingue separate.
I Bajo ancora oggi conducono uno stile di vita basato sulla pesca e su ciò che il mare offre .
I loro villaggi sono palafitte costruite sul mare, le loro imbarcazioni tradizionali, chiamate Lepa, spesso non hanno il motore, ma solo remi e vele.
S’immergono in apnea per catturare pesci e crostacei, o gettano reti da pesca.
Le donne sono abili raccoglitrici di molluschi e piccoli crostacei durante la marea.
Questo popolo vive lungo le coste di alcune isole e in particolare nell’arcipelago di Wakatobi.
Queste sono solo alcune delle etnie presenti in questa grande e variegata isola che è il Sulawesi
Impressioni di viaggio : è molto importante andare a visitare i Toraja solo dopo averne studiato almeno un poco le usanze e la cultura.

Leggo sempre con molto piacere le storie e le usanze di antichi popoli, ancora ancorati alle loro tradizioni. Abbiamo sempre tanto da imparare dai loro, soprattutto per quanto riguarda il rispetto della vita (e di conseguenza della morte) e il grande spirito ecologico. Bellissimo articolo.