Bali l’isola degli Dei, scelta tra le tante nel mondo per essere unica e leggendaria. Modaiola e super turistica, eppure ancora adesso si raccontano le antiche leggende, si praticano riti magici, e si crede negli spiriti visibili e invisibili. Le leggende di Bali non sono solo affascinanti, conoscerle è l’unico modo per capire questa meravigliosa isola.
Bali e gli Dei – tante divinità e un solo unico Dio, Sang Hyang Widhi – Acintya

Assieme alle tradizionali divinità indù come Shiva, Vishnu e Brahmā, gli induisti balinesi adorano una serie di divinità presenti solo a Bali.
Sang Hyang Widhi noto anche come Acintya o Sang Hyang Tunggal è il Dio Supremo e onnipotente nell’induismo indonesiano.
In sanscrito, Acintya significa l’impensabile.
Colui che non può essere compreso o Colui che non può essere immaginato.
Sang, ha il significato di personalizzazione o identificazione.
Hyang è un termine per l’esistenza spirituale che ha poteri soprannaturali, causa della bellezza, di tutto ciò che esiste nel creato, di tutto ciò che può essere visto, o chiamato Dio.
Widhi significa conoscenza o che cancella l’ignoranza, è luce, suono, essere toccato, sensazione, memoria della mente, senso emotivo, radiazione stellare, significato di segni, gusto e altro.
Widhi è strettamente legato al dharma che è una biblioteca eterna in cui gli umani possono leggere l’intera conoscenza del widhi. Per comprendere tutte le conoscenze e per risolvere l’ignoranza, il Dharma è anche un modo per comprendere l’onnipotenza.
Compresa la comprensione del “Sang Hyang Widhi”. Il Dharma nel suo insieme è lo stesso widhi.
Il significato di Sang Hyang Widhi non è possibile da esprimere.
Tuttavia con il dharma, tutti possono comprendere il significato dell’hyang widhi come fonte di luce
Bali la religione balinese e gli Dei
Dewi Sri

Dewi Sri è la dea dell’agricoltura, del riso e delle risaie e della fertilità.
Sri deriva dal sanscrito e si ritiene che sia la dea che governa gli inferi e la luna.
Il suo ruolo include tutti gli aspetti della Dea Madre, in particolare protegge la nascita e la vita, controlla il cibo sulla terra, in particolare il riso:
L’alimento base del popolo indonesiano; poi governa la vita, la ricchezza e la prosperità.
Questa divinità controlla anche tutto il suo contrario, la povertà, la carestia, i parassiti e in una certa misura influenza la morte.
Gran parte delle leggende su Dewi Sri riguarda il mito dell’origine delle piante di riso, Il principale ingrediente alimentare della popolazione.
Questa storia è presa dal manoscritto Wawacan Sulanjana :
La leggenda di Dewi Sri
Molto tempo fa a Kahyangan, Batara Guru, il sovrano supremo del regno celeste, ordinò a tutti gli dei di lavorare insieme, per costruire un nuovo palazzo in cielo. Chiunque avesse disobbedito a questo comando sarebbe stato punito amputandogli le braccia e le gambe.
Il dio serpente Anta, non aveva mani e piedi e non poteva lavorare.
In caso di punizione gli avrebbero tagliato la testa e la sua morte sarebbe stata certa. Era molto spaventato e chiese a Batara Narada, il fratello di Batara Guru, di aiutarlo.
Sfortunatamente l’amico non riuscì a trovare un modo per aiutare il dio serpente. Il Dio serpente scoppiò a piangere disperato, caddero a terra tre lacrime e miracolosamente si trasformarono in uova scintillanti come gemme preziose. Barata Narada suggerì che le gemme fossero offerte a Batara Guru,
come forma di richiesta per perdonare i difetti di Anta, che non aveva braccia per lavorare nella costruzione del palazzo.
Anta si mise le 3 gemme in bocca e partì per il palazzo del Batara Guru. Lungo la strada Anta incontrò un corvo che gli chiese dove sta andando, ma lui non poteva rispondere perché aveva in bocca le gemme, il corvo pensò che Anta fosse arrogante, quindi molto offeso e arrabbiato decise di attaccarlo.
In preda al panico, spaventato e confuso lascio cadere due uova che si ruppero. Alla fine Anta arrivò al palazzo del Batara Guru e offrì l’uovo gemma rimasto intatto al sovrano.
Quando l’uovo, si schiuse né usci una bambina bellissima carina e adorabile. La bambina fu chiamata Nyi Pohaci Sanghyang Sri.
Una fanciulla bellissima
Nyi Pohaci Sanghyang Sri divenne una ragazza straordinaria di buon cuore, delicata, mite, sublime, e seducente. Ogni occhio che la vedeva, sia dio sia umano, s’innamorava immediatamente della dea.
Anche Batara Guru stesso ne rimase affascinato, nutrendo il desiderio di sposarla.
Gli Dei si preoccuparono che se lasciato incontrollato, questo scandalo, avrebbe danneggiato l’armonia in cielo. Per proteggere l’armonia della famiglia del sovrano celeste, gli dei concordarono di uccidere la bellissima Dea.
Raccolsero tutti i tipi del veleno più mortale, e lo misero sulla bevanda della principessa, lei morì di avvelenamento.
Il miracolo di Dewi Sri
Gli dei diventarono molto tristi, perché avevano commesso un grande peccato nell’uccidere quella innocente e santa ragazza.
Il corpo della dea fu portato sulla terra e sepolto in un luogo nascosto.
Ma in breve tempo dalla sua tomba apparvero varie piante che erano molto utili per l’umanità.



Dalla testa uscì un albero di cocco.
Naso, labbra e dalle orecchie provenivano varie erbe e verdure profumate.
I capelli diedero vita a l’erba e vari fiori belli e profumati.
Dal seno crebbero frutti maturi e dolci.
Le sue braccia e dalle sue mani crebbero alberi di teak e legno di sandalo.
I genitali produssero la palma e la linfa zuccherina.
Nelle cosce crebbero vari tipi di piante di bambù.
Dai piedi uscì una varietà di tuberi e patate dolci.
Dall’ombelico nacque la pianta di riso, il cibo più utile per l’uomo.
Tutte le piante utili all’uomo provengono dal corpo della dea
Da allora l’umanità adora, glorifica e ama la benevola dea, che con il suo nobile sacrificio ha fornito le benedizioni della bontà, della fertilità e della disponibilità di cibo della natura per gli umani.

La comunità agricola di Bali di solito costruisce un piccolo tempio nelle risaie per glorificarla. In questi piccoli templi sono depositate offerte, in modo che Dewi Sri sia disposta a proteggere le loro risaie e benedire con abbondante prosperità il raccolto.
Ganesha

A Bali la religione balinese ha una particolare devozione per Ganesha, una delle divinità più conosciute e venerate nel pantheon indù.
La sua immagine è presente in India, Nepal, Sri Lanka, Figi, Tailandia, Mauritius, Bali e Bangladesh.
Viene raffigurato con una testa di elefante provvista di una sola zanna, ventre pronunciato e quattro braccia, mentre cavalca o viene servito da un topo.
Rappresentato seduto, con una gamba sollevata da terra e ripiegata sull’altra, nella posizione della Lalitasana.
A Bali spesso troviamo una sua statua all’ingresso delle abitazioni. Ganesha è una divinità protettrice e di buon auspicio.
Venerato come il patrono delle arti e delle scienze, dell’intelletto e della saggezza, come aiuto per rimuovere gli ostacoli.
È onorato all’inizio di riti e cerimonie, Ganesha è anche invocato come mecenate delle lettere e apprendimento durante le sessioni di scrittura.
Il nome Ganesha è un composto sanscrito, che unisce le parole gana, che significa un gruppo, moltitudine o sistema categorico e isha, che significa signore o maestro.
La leggenda di Ganesha
Sono tante le leggende che parlano di lui , una delle più conosciuta è probabilmente quella tratta dallo Śiva Purāṇa:
Pārvati volle fare un bagno nell’olio, ma sentendosi offesa per una precedente visita improvvisa di suo marito mentre si stava lavando, creò un ragazzo dalla farina di grano di cui si era cosparsa il corpo.
Chiese al ragazzo di fare la guardia davanti alla porta di casa, raccomandando di non far entrare nessuno. Śiva tornò a casa, trovando sulla porta uno sconosciuto che gli impediva di entrare, si arrabbiò e lo decapitò con il suo tridente.
Pārvati ne fu molto addolorata e Śiva, per consolarla, inviò le proprie schiere celesti Gana, a trovare e prendere la testa di qualsiasi creatura avessero trovata addormentata con il capo rivolto a nord. Essi trovarono un giovane elefante e ne presero la testa;
Śiva la attaccò al corpo del ragazzo, lo resuscitò e lo chiamò Ganapathi. Capo delle schiere celesti, concedendogli di essere adorato da chiunque fosse in procinto di iniziare qualsiasi attività.
Affascinante vero ? è grazie a queste credenze che Bali è unica, e sono ancora tante le leggende da raccontare.
Dal Blog parlando di Bali


Indonesia Con bru
Viaggiare insieme a noi ovunque nel mondo. Tante idee di viaggio consegnate nella tua casella di posta.
Conosco pochissimo le tradizioni di Bali, perchè non ho mai preso in considerazione queste zone come mete di viaggio. Devo dire però che è molto interessante conoscere la loro cultura religiosa, molti di questi dei ad esempio non li avevo mai sentiti nominare.
Trovo la religione indù estremamente interessante e affascinante, ma anche caotica. Ogni volta che visito un paese, aggiungo un pezzetto alle mie conoscenze. Però adoro il povero Ganesh, ingiustamente decapitato!
Spesso si tende a pensare a Bali come solo a un luogo turistico e di tendenza. In realtà, come tu hai dimostrato con questo articolo, le tradizioni religiose dettano ancora lo stile di vita di moltissimi suoi abitanti e la religione permea totalmente questo luogo.
Non vedo l’ora di arrivare a Bali! Farò sicuramente tesoro dei tuoi consigli e delle tue dritte
Conoscevo solo alcune nozioni base di Ganesha ma è sempre molto interessante scoprire come le religioni si tramandino attraverso leggende e fede.
I numerosi templi e le cerimonie tradizionali, insieme alla bellezza naturale dell’isola, rendono Bali un luogo incantevole per chi cerca pace e armonia
A Bali mi sono persa nei racconti delle leggende sulle varie divinità. Tutte le storie ascoltate, quelle che hai raccontato tu, rispecchiano le caratteristiche della popolazione balinese, sempre pronta ad accorrere in aiuto agli altri e felice della vita. Che tutti gli dei la proteggano!
Mi piacciono tantissimo queste leggende e le foto di questo articolo sono davvero favolose!
Se abitassi a Bali di certo sarei più che felice di venerare Dewi Sri!
Come sono affascinanti e ricche di poesia queste leggende e i miti della tua isola. Io conoscevo solo Ganesha, ma non sapevo la sua triste storia.
Mi hanno sempre affascinato le religioni politeiste, con personaggi o comunque divinità che proteggono ogni aspetto del mondo!
Trovo molto affascinante la religione Induista, ma non la conosco molto… in pratica, oltre a Brahma, Siva e Viṣṇu, l’unica divinità di cui avevo già sentito parlare era Ganesha!