Hoi An, si trova in Vietnam centrale, 30 chilometri a sud di Da Nang, il suo centro storico è caratterizzato da uno stile architettonico unico, patrimonio UNESCO. Questa cittadina in passato è stata un importante centro commerciale, crocevia di popoli, lingue e culture, tra le quali, cinesi, giapponesi e portoghesi.
Deliziosa, tranquilla, antica, forse la più turistica cittadina vietnamita e come potrebbe non esserlo?
Il clima da primavera inoltrata, i fiori gialli ad adornare tutto, le case antiche, il piccolo ponte coperto Giapponese.
Lungo le strade simpatiche vecchiette che vendono medagliette lucky lucky, del nuovo anno e fischietti fatti di argilla dipinti di rosso per attirare la buona sorte.

Hoi An cosa vedere
Ovviamente è imperdibile il suo centro storico, Hoi An Old Town, caratterizzato da edifici risalenti al periodo compreso dal XV al XIX secolo, un mix architettonico/culturale veramente unico.
Di grande interesse storico e culturale, il Tempio Cinese di Quan Cong, realizzato nel 1653 dalla comunità Cinese di Minh Huong in onore di Quang Cong, un mandarino della dinastia Han. Malgrado sia stato ristrutturato varie volte nel corso dei secoli, la struttura ha mantenuto le sue caratteristiche originarie in tipico stile cinese, particolarmente elaborata e decorata.


Situato tra il quartiere giapponese e quello cinese, il Ponte Giapponese, Cau Chua Pagoda è senza dubbio una delle icone di Hoi An. Agli ingressi sono presenti delle statue, raffiguranti due cani e due scimmie, che sono riferite allo zodiaco cinese negli anni della sua costruzione, infatti la costruzione del ponte iniziò durante l’anno del cane e terminò nell’anno della scimmia.

All’interno del ponte c’è un santuario dedicato a Tran Vo Bac De, la divinità che governa il clima e le calamità naturali.
hoi an ancora da vedere
La Sala della comunità Cinese di Fujian fu costruita come luogo d’incontro per le famiglie cinesi provenienti dalla provincia di Fujian. Nel 1967, su una spiaggia vicina, fu ritrovata una statua di Thien Hau, divinità del mare e protettrice dei marinai, venne considerato un messaggio divino, e la comunità decise di custodire la statua all’interno della struttura, che fu convertita in un tempio dedicato a Thien Hau.
Il complesso, si compone di un giardino esterno e dell’edificio principale, realizzato in tipico stile cinese. Oltre alla statua di Thien Hau, ci sono raffigurazioni della divinità, mentre salva una nave che sta affondando.
La Residenza Tan Ky è stata l’abitazione di un ricco mercante del XVIII secolo, anche dopo il declino di Hue questa residenza non fu mai abbandonata e ancora oggi questa residenza è in ottime condizioni. La struttura ha un mix architettonico che richiama la cultura Vietnamita, Cinese e Giapponese.
Quanto mi piace Hoi An, mi perdo volentieri tra i suoi vicoli, baciare dal sole nel suo lungo fiume. Impossibile non adorarla e non adorare il suo cibo, lo so, sempre lì ritorno, ma se è vero che un paese lo conosci anche da quello che si mangia!
le bontàdi hoi an



Per esempio, il cao lau: tagliolini con crostini, germogli, verdure e fette di maiale arrosto. Solo qua si può trovare il vero cao lao, perché i tagliolini devono essere impastati con l’acqua di un pozzo di Hoi an. Se passate da queste parti non vi perdete questo piatto, andate al Mermaid vi farà sognare. Da provare anche la delicata rosa bianca o un hot pot qualsiasi.
la festa della luna piena di hoI AN
Hoi An è bellissima di giorno e di sera, ma diventa quasi magica durante la notte della luna piena.
La tartaruga funziona ! sono capitata proprio durante questo evento.
La leggendaria notte di Hoi An, le sue stradine sono riccamente decorate e illuminate da tantissime lanterne di seta. Tutto diventa festoso, con tanta merce, gente che balla, canta, tanti banchetti di dolci di riso o di ciambelle appena fritte.


Mentre cammino, mi colpisce una vecchietta, mi fermo un attimo per osservarla, lei mi sorride da sotto il cappello a cono, ha un sorriso dolce e irresistibile, compro uno dei suoi fischietti a forma di tigre (il mio segno cinese) a ricordo di questo momento. Prometto alla adorabile vecchietta, che lo suonerò ogni volta che sono triste, per attirare la buona sorte e farmi ritornare il buonumore.

Hoi An è un posto dove si potrebbe rimanere a lungo, molto a lungo!
My Son

My Son è il sito archeologico più importante della civiltà del Regno Champa, si trova nel Distretto di Duy Xuyen, provincia di Quang Nam, circa 25 chilometri da Hoi An. Dal 1999 My Son rientra ufficialmente tra i Patrimoni dell’UNESCO.
Il complesso è dedicato a Shiva, una delle principali divinità della mitologia Induista, veniva utilizzato per importanti cerimonie religiose e come luogo di sepoltura dei sovrani.
Le torri santuario Kalan sono la rappresentazione terrena del monte Meru, la montagna sacra centro dell’universo, secondo la religione Induista. Tra le due torri è possibile osservare un Linga, simbolo fallico associato a Shiva, che simboleggia la creazione attraverso l’unione dei poteri della natura.


Simile come architettura alle costruzioni Kmer della Cambogia, questo posto purtroppo fu pesantemente bombardato dagli americani che lo consideravano rifugio per i Vietcong. Anche se molto rovinato, conserva ancora una sua suggestività, immerso nel verde della foresta tropicale.
Trovandosi ai piedi delle antiche torri sopravvissute, è impossibile non pensare a quello che mani abili dell’uomo riescono a creare, e quello che altri uomini riescono a distruggere in nome della guerra.
In Vietnam mi aspettano altre meraviglie, andiamo a Saigon
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