Seychelles in viaggio di nozze? MA ANCHE NO!
Dai, ormai mi conoscete, il titolo è solo una provocazione! Le Seychelles possono essere una meta molto apprezzata anche per giovani e soprattutto ragazze in cerca di una magnifica vacanza invernale di mare, caldo, relax e un po’ di sana avventura.
Premessa: è il 27 dicembre, ricevo una mail da Emirates per dei voli a prezzi vantaggiosi.. è il 31 e sto prenotando 2 biglietti per marzo (€ 505) si chiude in bellezza un anno e se ne apre un altro altrettanto promettente.
Partecipanti alla spedizione:
Serena & Serena, nate nello stesso paese, nello stesso ospedale, lo stesso anno, lo stesso mese a poche ore di distanza l’una dall’altra (rispettivamente 3 e 4 gennaio), incontratesi 23 anni dopo per puro caso… le premesse non potevano essere migliori: gemelle separate alla nascita! Proooonte via!
Dopo aver stipulato l’assicurazione sanitaria, aspetto fino ad un paio di settimane dalla partenza per decidere la tratta Mahe-Praslin in base alla pubblicazione delle tabelle orarie. Optiamo per il volo interno Air Seychelles visto che il traghetto salpa molte ore dopo il nostro arrivo.
Seychelles in viaggio di nozze ? si parte
1^ Giorno: Milano Malpensa – Dubai
Sono le 14:25, l’aereo si alza in volo. Siamo comode, coccolate e servite dalla crew più multietnica che abbia mai visto; le hostess, tutte di nazionalità differenti ma accumunate da dei bellissimi sorrisi, incorniciati da labbra rosse fuoco e ciglia nere super lunghe. Lo scalo è a Dubai, abbiamo poco più di tre ore, che passano in un batter d’occhio tra palme, colonne con ricami dorati, gioiellerie e dutyfree.
2^ Giorno: Dubai – Mahe – (Praslin) – La Digue
Si riparte: altro giro, altra corsa. Sonnecchiamo, ci servono la colazione con spinaci e salsiccia alle 3 am ed arriviamo a Mahe. Sono le 7 di mattina, il cielo è plumbeo ma i colori della vegetazione sono maestosi, ricchi, vivi… ci timbrano il passaporto e ci spostiamo al terminal (se così si può chiamare) dei voli nazionali. Consegniamo le valigie e ci rilasciano le boarding card: delle mattonelle in plastica che pesano mezzo kg!

seychelles : In viaggio verso La Digue
Ci accomodiamo in sala d’aspetto e alle 08:45 puntuali decolliamo. L’aereo ha una ventina di posti, è rumoroso ma divertente.. vediamo il mare, qualche isoletta ed è già ora di atterrare, dopo soli 15 minuti di volo. L’aeroporto di Praslin è simile a quello di Mahe, le hostess di terra identiche… ma siamo ancora a Mahe! Ahahaha. A destinazione non si riesce ad atterrare per il cattivo tempo… effettivamente piove a secchiate. Attendiamo una ventina di minuti e siamo ancora in volo! Wow due voli al prezzo di uno!
Dall’aeroporto ci spostiamo in taxi al porto per prendere il traghetto per La Digue, il trasferimento costa 10 € a testa ma li vale tutti, sono i 30 minuti in auto più emozionanti della vacanza, su e giù per la foresta attraversando la Valle de May. Salutiamo l’autista e ci dirigiamo verso la biglietteria. Acquistiamo andata e ritorno per La Digue e alle ore 11:45 siamo a La Passe: il porto dell’isola…
Il primo impatto con l’isola
L’acqua è più limpida di quella di una piscina, peccato ci sia il divieto di balneazione.. notiamo che, dell’autista della Guesthouse prenotata non c’è traccia.. chiedo informazioni ad un autoctono che sorride, un rasta con uno zaino in spalla che diffonde musica reggae. Fa un paio di telefonate e poco dopo, pur non conoscendo la nostra sistemazione e non trovandone il numero di telefono, ci fa recapitare un pickup che ci porta dritte alla meta: era proprio l’autista della struttura! Lo ringraziamo, ci congediamo ma abbiamo come la sensazione che presto lo re incontreremo…
Mangiamo qualcosina e ci fiondiamo a letto per riposare! Piove spiove piove spiove e piove ma mai dormita fu tanto benefica.
Il nostro hotel:
Le camere di Villa Veuve sono in realtà degli appartamentini. Sono dotati di cucina super attrezzata:frigo, piano cottura, forno, stoviglie; camera da letto con un letto singolo e uno alla francese dotati di zanzariera; un bagno enorme con doccia matrimoniale, piano in marmo, water e soprattutto bidet tutto rigorosamente italiano!
Nell’armadio troviamo inoltre ferro da stiro, asciugacapelli ed accanto asse da stiro! Il tutto adornato da fiori d’ibisco appena colti… Meglio che a casa! Il terrazzino è arredato con 2 poltrone, tavolino e stendibiancheria. Cosa volere di più? Ci trascorreremo 3 notti in mezza pensione.
Seychelles La Digue: iniziamo l’esplorazione
3^ Giorno: La Digue
Sveglia alle ore 8, colazione e con le bici prese a noleggio presso la struttura per due giorni , raggiungiamo l’entrata dell’ Union Estate. Scorgiamo due turisti ed un ragazzo seychellese che entrano in mare vestiti e svoltano un muretto con l’acqua alle ginocchia.. ricordo di aver letto su internet come eludere l’entrata e non pagare l’esoso biglietto di € 4 per il parco.. (ahahaha).
Parcheggiamo i nostri velocipedi e seguiamo i fuggiaschi che ci seminano in un batter d’occhio.. ridiamo come pazze ma facciamo fatica a scalare il muretto; il fondale è scivoloso e a tratti con sassi appuntiti (prima ferita della Serenina che ne sta pagando tuttora le conseguenze) ed arriviamo su di una spiaggetta con l’acqua alle caviglie, di fronte un isoletta di 3 mq, palme, uccelli e null’altro: il paradiso, Donnavventura Bergamo non si arrende davanti a nulla! Risaliamo la spiaggia e scorgiamo il cimitero, il torchio per estrarre l’olio di cocco, l’essicazione della vaniglia e le tartarughe giganti!

Proseguiamo lungo la spiaggia, arriviamo alla famosa Anse Source d’Argent ma ci sono una decina di turisti, andiamo oltre.. e, in uno spiaggione quasi deserto ci accampiamo. Protezione 30 e siamo pronte per la tintarella! Passano circa 30 minuti e siamo protagoniste del diluvio universale del 2012. Cerchiamo di coprire gli zaini per non bagnare le macchine fotografiche e ci buttiamo in mare. L’acqua è caldissima ed è una goduria sentire la pioggia fresca sul viso. Passa la furiosa pioggia e un timido sole fa capolino tra le nubi bianchissime.
Decidiamo di fare una passeggiata che si rivelerà la maratona di La Digue, senza saperlo raggiungiamo quasi la punta meridionale dell’isola e ammiriamo delle imponenti onde che si infrangono sui faraglioni. Torniamo alla nostra spiaggia e ci concediamo dei bellissimi bagnetti.
Sono ormai le 16
Decidiamo di tornare verso l’uscita visto che ci aspetta la traversata oceanica.. ma incontriamo il chiosco di frutta fresca e cocco, ci lasciamo tentare dai due giovinotti ed ecco il più succulento pranzo dell’isola di ben 3 euro a persona.
Ops.. la marea si è alzata, e l’acqua che prima arrivava ad un metro dal muretto ora è ben oltre il muretto.. impossibile tentare la fuga. Vediamo dei rasta ondeggiare tra le palme: è il nostro amico Nevis incontrato al porto il giorno prima! Ci indica dove scavalcare. Ci sono due cagnetti che non fanno nemmeno finta di aprire gli occhi quando ci vedono varcare il perimetro!
Ringraziamo per la seconda volta il nostro angelo custode e torniamo alla guesthouse con le bici, (lasciate incustodite e non lucchettate – ci spiegano che sono l’unico mezzo per circolare sull’isola, nessuno le ruba perché tutti la possiedono e con due mezzi non ci puoi andare contemporaneamente – prima lezione di vita seychellese).
Ci rilassiamo, doccia e cena… E’ buio pesto, l’illuminazione pubblica è pressoché inesistente; ci armiamo delle torce portate sapientemente da casa ed usciamo…in bici! Schiviamo buche e pozzanghere ed arriviamo al porto. Ci saranno 15 persone in giro e tra quelle anime pie il nostro Nevis.
Ci invita a bere qualcosa all’Orangerie, un resort esclusivo, anch’esso buio per non rovinare l’atmosfera e, presso la bellissima terrazza sul mare beviamo un cocktail rigorosamente con Cocco e Takamaka rum ammirando le stelle… torniamo verso la G.H., e a pochi metri dalla salvezza ci rincorre un cane inferocito.. ci segue per 2 metri e torna alla sua cuccia! Che strizza! Notte gente.
4^ Giorno: La Digue
Colazione e partenza per Grand Anse.. ma dove si trova? Chiediamo ad un ragazzo che passa in bicicletta e ci informa che lui lavora proprio al ristorante vicino alla spiaggia! Che fortuna, ci accompagna su e giù per le strade ancora umide dalla pioggia notturna e mi accorgo che i miei freni sul bagnato funzionano veramente poco! Ma Donnavventura Bergamo (di seguito anche rinominata DA Bg) non si perde d’animo e scende dal suo mezzo dopo la frase dell’amico incontrato: meglio a piedi che sull’ambulanza! (seconda lezione seychellese).
Arriviamo al parcheggio delle biciclette, un’altra volta senza lucchetto e dopo aver salutato Umberto (questo il suo nome) ci dirigiamo verso la spiaggia: uno spettacolo impressionante! Il cielo grigiastro e delle onde favolose, un cagnolone che sonnecchia vicino a noi ed ammiriamo la forza della natura per più di un’ora. Mi sento bene, mi piace questo posto… sarà uno dei posti che preferisco..
Scaliamo la collinetta che porta a Petit Anse ed il sole inizia a picchiare. Ci rifugiamo sotto una casetta di bastoni e foglie di palma.. sembra un sogno. Il mare è meraviglioso e ci godiamo l’acqua fresca fino a quando un’onda anomala mi sbatte sul bagnasciuga grattuggiandomi un braccio. Non me ne frega niente è troppo bello, natura fai quello che ti pare!
Alla ricerca di Anse Coco
So, di per certo, che oltre la scogliera c’è Anse Coco, ma scalare la scogliera si rivela impossibile. Ci dovrebbe essere un sentiero: ci addentriamo nella palude oltre la spiaggia ma la vegetazione si infittisce. Proviamo nuovamente da un altro sentiero ma l’esito è lo stesso… questa volta DA Bg si arrende.
Stiamo tornando verso il sentiero che ci riporta indietro ed incontriamo due indigeni francesi a piedi nudi nella foresta. Chiediamo loro se stanno andando alla sperduta Anse Coco, ci confermano la destinazione e li seguiamo. Tra rovi, piante carnivore e la scalata della collina arriviamo a destinazione: tutta la fatica vale la visione!
Un piccolo gioiellino, siamo in 5, compresa la coppia senza mutande! Ahahah godiamo di tutto quello che c’è (tranne i nudi): sole, mare, granchietti, uccellini e le piscine naturali nascoste dietro i massi di granito, le acque sono calme e calde.. spettacolo. Ci fermiamo un paio di ore e riprendiamo la strada del ritorno, questa volta da sole, unica indicazione dei francesi: al banano girate a destra!

Riprendiamo le biciclette ma poco dopo le abbandoniamo nuovamente, c’è un chiosco che vende frutta: SIMON FRUIT SHOP, assaggiamo i frullato più buono della nostra vita e un bel piattone di frutta fresca. La cosa più bella è stato il suo ‘bon jour’ e il suo sorriso! Quella era l’unica lista del menù disponibile. Non servono altre parole. Paghiamo il contoe ci regala inoltre della frutta.
E le spiaggie orientali?
E’ quasi il tramonto, domani lasceremo La Digue e non abbiamo ancora ammirato le spiagge orientali dell’isola.. quindi in men che non si dica ci fiondiamo verso nord per percorrere tutta la strada che costeggia la part est dell’isoletta. Raggiungiamo Anse Severe, e proseguiamo per Anse Patates, Anse Gaulettes, Anse Banane, Anse Fourmis.. godiamo del panorama e del sole che lentamente scompare dietro l’isola di Praslin… incontriamo nuovamente Nevis che ci accompagna per un pezzetto di strada, probabilmente non lo incontreremo più.. ci mancherà il suo sorriso.
E’ ora di preparare la valigia dopo l’ottima cena a buffet servita nel ristorante della guesthouse e l’ennesima Sey Brew Beer. Ah dimenticato DA Bg, in questi giorni, ha testato personalmente la connessione wifi, gratuita, nella struttura partecipando alla configurazione e alla diffusione dello stesso: esito più che positivo.
Seychelles in viaggio di nozze Praslin
5^ Giorno: La Digue – Praslin
Ci svegliamo di buon mattino, riconsegnamo le biciclette a nolo, saldiamo il conto degli extra e siamo pronte a partire per una nuova missione: Praslin ci attende. Aspettiamo l’imbarco al porto e chi ti sputanta? Nevis! Ahaha è venuto a salutarci..! ci accomodiamo sulla piccola imbarcazione che prende due belle onde in pieno, sembra di essere a Gardaland! Il resto della tratta è più tranquillo e non subiamo alcun ritardo.
Il nostro Hotel
Al porto ci aspetta l’autista di Villa Gaiarda, una gentile signora che ci porta alla Guesthouse. Si apre il cancello e restiamo stupite dalla bellezza della struttura. Una villa in pietra con giardino curato, tartarughe, due gattini, due simpatici cagnolini, Morena e Umberto: i proprietari.
Ci assegnano la camera black parrot. E’ dotata di un letto matrimoniale, tv, frigorifero, aria condizionata, telefono, un bel bagno con doccia in cristallo, asciugacapelli, bidet e fiori di ibisco freschi! Ottima sistemazione 3 notti in B&B. Ci offrono un succo di frutta, ci danno un po’ di informazioni, chiamano il Resort Lemuria per prenotare la visita alla famosa spiaggia e ci consegnano le chiavi del cancello per entrare e uscire in piena autonomia.
Salviettone, crema e a piedi raggiungiamo la bellissima Cote d’Or precisamente Anse Volbert. Ci vogliono 5 minuti a piedi, basta immettersi sulla strada principale e svoltare a sinistra verso il villaggio. La sabbia è bianchissima, il mare suggestivo anche se a il sole va e viene, ci saranno 4-5 persone che passeggiano pigramente. Ci rilassiamo, e proseguiamo a piedi fino all’estremità occidentale della spiaggia.
E’ quasi il tramonto, torniamo alla villa per una doccia, e siamo pronte nuovamente ad uscire per la cena. Ci armiamo di torce elettriche e scegliamo il Ristorante La Pirogue, consigliatoci da Umberto. Ottimi piatti di pesce e ottimo caffè espresso. Il villaggio non offre molto altro (non che ci interessi) e in pieno stile seychellese, torniamo verso casa, avvolte dal buio.
6^ Giorno: Praslin
Dopo l’ottima colazione a base di frutta, succo, the, brioches, toast, cappuccino (squisito), siamo pronte per partire (ora avrete capito il perché non pranziamo mai.
Siamo pronte per prendere il bus delle 09.15 diretto a Anse Lazio. Attendiamo, attendiamo e attendiamo ma il bus non passa o meglio è già passato (terza lezione seychellese: Serene, non siete in Italia alla fermata ci si presenta in anticipo). La prossima corsa è dopo circa un’ora e mezza pertanto inganniamo il tempo tornando sulla Cote d’Or a raccogliere conchiglie.. che fatica la vita!
Prendiamo il bus e scendiamo al capolinea Anse Boudin. Ci spariamo tuuutta la salita e poi tuuuta la discesa per arrivare alla spiaggia e lì di fronte ai nostri occhi l’ennesimo paradiso purtroppo senza sole. Camminiamo sulla spiaggia e sorpassiamo i massi all’estremità sinistra dove si susseguono 2/3 calette nascoste. Tra una di queste scegliamo il nostro giaciglio cullate dalla brezza marina e dal rumore delle onde.

Sopra le nostre teste c’è il Bar dell’Onestà nel quale, come recita il cartello, se hai sete, ma il proprietario non c’è ti puoi servire da solo, non dimenticando di lasciare i soldi della consumazione nella scatola sul bancone. Assaggiamo una lattina di succo di frutta e siamo pronte a tornare verso il bus.
Arriviamo alla fermata e inizia a piovere fortissimo, ci ripariamo sotto un albero enorme che pare impermeabilizzato. Torniamo alla villa, aspettiamo che smette di piovere e dopo una doccetta siamo pronte per la cena. Il primo ristorante che incontriamo è Le Gouleu dove assaggiamo dei piatti creoli, pensando e sperando che il curry (tanto odiato in India non sia lo stesso, errore). Mi sforzo di finire il mio polpo inaffiandolo di birra!
7^ Giorno: Praslin
Oggi tocca alla famosa Anse Georgette prenotata telefonicamente da Morena al nostro arrivo. Ebbene sì, questo gioiellino è incastonato in uno dei resort più lussuosi dell’isola e per accedervi si deve prenotare con qualche giorno d’anticipo.
Prendiamo il bus che ci lascia vicino all’ingresso della struttura. Raggiungiamo il cancello, comunichiamo il nome della prenotazione e dopo una bella scarpinata tra i campi da golf arriviamo alla baia. Inutile ogni commento, il sole splende e i colori intorno a noi sembrano quasi irreali.

Ci impadroniamo dell’ombra di un albero e ci restiamo incredule ad ammirare il luogo incantevole. Dopo 284 bagni ed aver osservato una piccola tartarughina marina, torniamo verso l’uscita.
L’angelo custode questa volta si materializza su di un Caddy che ci porta vicino all’ingresso, secondo me fa più paura delle montagne russe sta navicella.
Questo fuori programma ci fa guadagnare tempo prezioso, ci incamminiamo a piedi verso la fermata dell’autobus successiva, dove scorgiamo con piacere un piccolo supermercato. Sbirciamo i prodotti tra gli scaffali e acquistiamo due ottimi succhi di frutta.
Torniamo a Villa Gaiarda, saldiamo il debito con Morena che ci ha acquistato i biglietti del Cat Cocos al Porto per evitare ritardi la mattina successiva, ci prepariamo per la cena ed usciamo munite della nostra fedele torcia. Questa sera la sfida è schivare le lumache da mezzo kg che ti trovi sul cammino: Sere 2 – Serenina 0.
La scelta ricade sulla Gelateria Luca, non ci interessa molto quello che mangeremo, abbiamo solo voglia di un fresco dessert. Restiamo in ogni caso molto contente delle due insalate di polpo e pesce affumicato che divoriamo e piacevolmente stupite del gelato cocco e vaniglia che ci serve una ragazzina creola tutta sorrisi e ringraziamenti.Prepariamo il nostro bagaglio per il tranfert e riposiamo.
8^ Giorno: seychelles Praslin – Mahe
Sbraniamo la colazione ed alle 8 siamo in auto direzione porto. Prendiamo il Cat Cocos, la cui corsa dura poco meno di un’ora ed arriviamo a Mahe.
Il paesaggio è molto differente dai precedenti ammirati, capiamo di essere nella capitale, ci sono un sacco di auto, navi, container..storciamo un po’ il naso dopo le bellezze appena lasciate… attraversiamo il centro, scorgiamo il Big Ben in miniatura e ci inerpichiamo su di una collina, per discenderla poco dopo, destinazione CasaDani a Bel Ombre.
Il nostro hotel
La struttura è situata su di una salita, c’è una terrazza dove si servono i pasti dal quale si vede l’oceano. Le camere sono spaziose, pulite e accessoriate con tutti gli optional necessari. Il proprietario è il signor Dani, lo stesso di Villa Veuve a La Digue. La cucina è ottima e molto varia (3 notti in mezza pensione bevande escluse) sulla terrazza c’è la connessione wifi gratuita.
Abbandoniamo la valigia e ci spingiamo in avanscoperta nella famosa spiaggia di Beau Vallon.
Non ascoltiamo le voci che ci dicono che è lontana da raggiungere a piedi, nulla ci ferma! Ed infatti dopo una bella sudatina di un paio di km, ci spalmiamo sulla spiaggia e facciamo la prima vera nuotata della vacanza: le onde non sono alte e la corrente è pressoché inesistente.. prendiamo confidenza con questo nuovo mare, così diverso ma altrettanto affascinante.

Torniamo verso casa e passiamo per il market che c’è proprio accanto alla G.H. acquistiamo due succhi di frutta spumeggianti, scorta di birra e aspettiamo l’ora di cena.
Il buffet non delude le nostre aspettative anzi, le supera alla grande. Oltre ai piatti della cucina creola ci sono pesce e carne alla griglia, verdure crude e cotte e dolci oltre a pasta e lasagne dall’aspetto ottimo e, da quanto raccontato da terzi, anche squisite.
9^ Giorno Seychelles : Mahe
Dopo aver superato la prova in bicicletta e con i mezzi pubblici, le nostre ragazze si confronteranno con la guida all’inglese! Spartitesi equamente andata e ritorno per due giorni di noleggio auto, calzano controvoglia scarpe e calzini e si mettono in carreggiata.
Sembra di essere ad una gara di rally ma le parole pronunciate dal navigatore sono solamente “destra – destra – fosso – fosso”. I primi km sono impegnativi, ma una volta presa la mano, si rischia il frontale!
Andiamo verso Victoria per immetterci sulla strada che porta alla fabbrica del the e ovviamente sbagliamo. Scorgiamo delle bellissime vedute, e godiamo di questo nuovo panorama, troviamo la retta via e ci inerpichiamo verso il Morne, il monte più alto dell’isola, quasi 1.000 mt. Arriviamo alla Factory Tea, facciamo il giro nella catena di produzione in solitaria in quanto il tour guidato è in francese, e ci capiremmo ancora meno.
Respiriamo il profumo di Citronelle e foglie di the che avvolge tutte le stanze e notiamo che gran parte della produzione e dell’etichettatura è fatta a mano.
Rigorosa mambassa di prodotti al negozio della fabbrica e ci rimettiamo in moto.
Seychelles Le spiagge di Mahe
Prendiamo la strada che porta fino ad Anse Takamaka ed è un susseguirsi di baie una più bella dell’altra, destinazioni stupende per un tuffo. Scegliamo proprio quest’ultima per rilassarci un po’.

Abbiamo fatto il pieno alla nostra automobile e decidiamo di spingerci fino a Port Glaud. Restiamo senza parole di fronte a questa baia, arricchita da una piccola isola che si raggiunge con l’acqua alle ginocchia. Ammiriamo un sacco di pesci coloratissimi sotto i nostri occhi ed è ora di tornare verso la capitale per fare un paio di acquisti. Troviamo un supermarket fornito di tutto e acquistiamo dell’altro the, del succo di frutta e qualche snack.
Ritorniamo a casa, super cena e quando già stiamo pregustando il meritato riposo, fa incursione un mezzo corazzato a quattro zampe. Sarebbe un peccato chiamarlo scarafaggio perché la sua corazza blindata è di un marrone luccicante.
Cerco di accompagnarlo all’uscita con ogni sorta di foglio, giornale, rivista ma non ne vuol sapere… mettiamo a soqquadro la camera nel tentativo di catturarlo e, ormai disperate arriva il nostro salvatore: il guardiano notturno che, con un colpo secco con la MIA scarpa, lo mette k.o.
Ora possiamo dormire.
10^ Giorno: Mahe
Oggi acquisti di souvenir a Victoria… quale posto migliore se non il mercato di Sir Selwyn Clarke? Magneti, portachiavi, frangipani e olio di cocco. Ed ora spiaggia!
Destinazione Anse Royale e la costa orientale per poi risalire la costa occidentale fino alla Riserva Naturale di Port Launey. Siamo le uniche ad addentrarci nella laguna, l’acqua è di un verde meraviglioso, ci sono le radici degli alberi che spuntano tra la sabbia e qualche rifiuto portato dalla marea.

Mi armo di sacchetto e lo riempio di bottiglie di vetro, confezioni di plastica e qualche lattina. Getto tutto nel primo cassonetto che incontro e riprendiamo la nostra corsa, ultimo bagno a Beauvallon al tramonto e, quasi a casa, incontriamo due turisti sulla settantina che fanno l’autostop, sono francesi, capiamo poco o nulla ma intuiamo che han bisogno di un passaggio fino a Victoria.
Abbiamo ancora energia e benzina.. prossima tappa Terminal degli autobus della capitale. Facciamo due chiacchiere e ci congediamo con i cugini che ci salutano con baci e sorrisi. Tornare a casa? Nah, proseguiamo fino a North Point, la punta settentrionale dell’isola, ma le costruzioni a ridosso della scogliera non offrono molte vedute. E’ proprio ora di tornare. Ultima scorpacciata di pesce freschissimo, prepariamo la valigia, birretta seychellese e con un velo di tristezza di addormentiamo.
11^ Giorno: seychelles Mahe – Dubai – Milano Malpensa
Sveglia alle 05:45, poco dopo sono sul pulmino che ci porta in aeroporto, siamo in 4 ed abbiamo tutti la faccia da funerale un po’ per la levataccia ed un po’ per il ritorno forzato. L’autista e l’accompagnatore al suo fianco chiacchierano e sorridono, sembra che stiano partendo per un viaggio magnifico ed invece, accompagnano solo quattro stnzi in aeroporto..
Ci salutano, come tutti e dico tutti gli altri abitanti delle isole, ci ringraziano e con il sorriso incastonato in quelle facce simpatiche si allontanano.. arrivederci Seychelles!
MORALE: le Seychelles, se si vuole, non sono poi così costose come si pensa.. ci sono un sacco di sistemazioni e soluzioni semplici, pulite, più che dignitose per far vivere questi luoghi da sogno anche ai comuni mortali… oltre che a Donnavventura Bergamo, naturalmente! Alla prossima puntata!
Wow! Che avventura! Non sono mai stata alle Seychelles ma so che sono un po’ il paradiso del birdwatching nella stagione giusta e non nascondo che ci andrei anche solo per quello!
E’ da una vita che vorrei andare alle Seychelles, il mare deve essere da urlo ma da quanto ho letto sono delle isole dove c’è anche molto altro. Mi hai fatta venire una gran voglia di partire!
pensa io mi sono spostata dopo ventuno anni di convivenza e abbiamo fatto il viaggio di nozze e Gardaland!! Quando uno viaggia molto per tutta la vita una meta vale l’altra credo, anche se non mi sarebbe dispiaciuto affatto fare un salto alle Seychelles
Che meraviglia questi posti! Mi piace tantissimo la tua filosofia del “tutti i posti sono accessibili a tutte le tasche”, mi ci ritrovo molto, quindi questo articolo mi ha rincuorato parecchio su questa destinazione che a primo impatto sembra inavvicinabile!
Non sono mai stata alle Seychelles, e non so se avrò mai modo di andarci (la Grecia mi porta via mooolto tempo), ma grazie a questo tuo articolo ho intrapreso un viaggio meraviglioso nella mia fantasia seguendo il tuo prezioso itinerario.
Non ho ancora visitato le Seychelles ma mi piacerebbe passare qui una settimana di relax, anche 10 giorni!
Non sono mai stata alle Seychelles ma da quello che ho letto mi sa che devo iniziare a farci una ragionata.
Hai sfatato il mito che il viaggio alle Seychelles non sia solo resort e lusso! Ci potrei fare un pensierino in questa modalità
Non mi piacciono i matrimoni, però le lune di miele sì… Così assieme al mio compagno ce la siamo regalati lo stesso la luna di miele alle Seychelles! .:D Abbiamo organizzato tutto da soli e pernottato in bed&breakfast. Un’esperienza bellissima anche low budget!