Marrakech contraddizione e mistero

Marrakech

Giorno 1: Bergamo – Marrakech

Partenza dall’aeroporto di Orio al Serio alle ore 07.00 puntuali. Arrivo all’aeroporto di Marrakech in perfetto orario. Prenotazione Ryanair € 8, no, non è un errore, per la prima volta posso dire di aver usufruito di una vera promozione Ryanair.

Sono le 09.30 circa, scendendo dall’aereo l’aria è fresca… ma ci ricrederemo poco dopo che non faccia caldo… Prendiamo il bus che ci porta alla Gare Routière (20 Dhs) vicino al quartiere Bab Doukkala. Attraversiamo un asfissiante e maleodorante souq gastronomico e lasciamo il bagaglio al Riad Amra, prenotato un mese prima su booking. Non è una sistemazione economica rispetto ai miei standard (€ 220 per 4 notti in due + 2 € a notte a persona per la tassa turistica). Ma questa volta me la voglio prendere comoda). La città stessa di Marrakech non è poi così economica in termini di strutture ricettive come credevo.

Il primo impatto con la città

Usciamo per perlustrare un po’ la città, a primo impatto è caotica, calda, ma accogliente. Arriviamo nella famosa piazza Djemma el-Fnaa e la prima cosa che cattura la nostra attenzione è il grande paramento bianco che avvolge il caffè Argana… quasi come fosse un lenzuolo d’obitorio. Ci sono alcuni mazzi di fiori a ricordare l’attentato accaduto 20 giorni fa ma l’atmosfera è abbastanza distesa, ci sono dei poliziotti che vigilano sulla folla…

Djemma el-Fnaa
Djemma el-Fnaa

Decidiamo di addentrarci nei souq per sbirciare un po’ le merci e le facce della gente, ovviamente ci perdiamo nei vicoli tortuosi e spuntiamo in una zona poco turistica.

Evvai, c’è la festa berbera. L’ultimo giorno della famosa festa berbera, dove gli abitanti dell’Atlante scendono con le loro merci = grandi affari!! Ovviamente è tutta una sciocchezza e ci ritroviamo in una concercia di pelli che puzza di letame da fare schifo con un rametto di menta in mano per dare sollievo alle narici nauseate dall’odore… Dicono che sia un’esperienza da fare, che è particolare e non visibile in altre parti del mondo.. beh, io avrei preferito vivere con il dubbio!

Il nostro “fidato” accompagnatore ci porta nell’erboristeria berbera dove un suo socio ci mostra le mille soluzioni omeopatiche e naturali per qualsiasi malanno o dolore.. ci sentiamo raggiarti, ma questo è solo l’inizio… ci prenderanno in giro e a volte ci tratteranno anche un po’ male fino all’ultimo minuto del nostro soggiorno.. ma non sarà questo che ci farà desistere dallo stare a Marrakech, la città, cari marocchini, in questi giorni è MIA! Tiè!

E’ ora di pranzo e ci fermiamo nella piazza centrale ad uno dei risto-bar che si affacciano sulla folla… per 30 Dhs mangiamo del cous cous di verdure e un’insalata marocchina accompagnata da pollo allo spiedo e patate fritte. Ottimo inizio!

Gironzoliamo ancora un po’ ci troviamo in piazza Rahba Quedima, famosa per la concentrazione di spezieri ed erboristi.

I primi contatti con la gente del posto

Qui facciamo il nostro incontro con Zourbir, un gentilissimo venditore di “pozioni magiche” che ci offrirà il the, da buon marocchino e ci illustrerà tutta la sua mercanzia. E’ gentile, disteso, quasi disinteressato, è l’unico che se ne sta nel suo angolino a leggere un libro anziché attirare i clienti nella sua ragnatela appiccicosa.. ah ah ah

Marrakech Venditore di thè
Marrakech Venditore di thè

Passeggiamo ancora un po’ e scorgiamo un portone dal quale esce un profumo di legna arsa. Sbirciamo al suo interno e un sorridente signore ci invita ad entrare: è un farnatchi. E’ il posto in cui la gente porta pane e tagine a far cuocere, oltre che alla testa comprensive di corna della capre macellate. Ci racconta un po’ della sua storia, è un abitante del deserto al confine con l’Algeria. E’ un musicista e ci intona un’allegra canzone con il suo strumento in pelle di cammello e il suo cappello roteante. Lo ringraziamo per l’ospitalità e la gentilezza e ci congediamo.

Marrakech: farnatchi
Marrakech: farnatchi

Decidiamo di visitare il Riad Cherifa, oasi di pace e tranquillità con un laboratorio artistico al piano superiore. Gustiamo un ottimo the alla menta per 20 Dhm e torniamo in strada. Ci dirigiamo verso il riad, una doccia veloce e di nuovo immersi nella folla della Djemma che a poco a poco si anima.

Relax serale

Basta, ho già bisogno di relax! Andiamo all’hammam che ci ha consigliato Zitoun l’erborista. La scelta ricade sul Le mille et una nuits, le tariffe sono buone (rispetto a quelle in Italia). Ovviamente mi sparo il pacchetto con un’ora di massaggio (550 Dhs). Sono quasi le 22.30 decidiamo di gustarci un buon gelato all’Ice Legend in piazza, siamo troppo stanchi per una cena vera e propria. Tre palline di gustoso gelato (20 Dhm). Torniamo al Riad e bonne nuit!

Giorno 2: Marrakech

Grazie ad una bella scorpacciata di carboidrati partiamo con energia per la visita al Museo di Marrakech. Prima di trovarlo gironzoliamo e ci perdiamo, ovviamente, per i vicoli tortuosi.

Arriviamo ad un fonduq, ce ne sono diversi in città ma questo è custodito da un gentile tuareg dagli occhi verdi. Ci spiega tutta la simbologia dei decori nomadi, berberi e tuareg, del significato dei pugnai e delle collane. Qui, nel caravanserraglio, i mercati stranieri riposano le stanche ossa, ai piani superiori e possono vendere le proprio merci nel cortile sottostante. C’è chi lavora il cuoio, chi l’argento e chi stende i panni.

Fonduq
Fonduq

Ci dirigiamo verso il Museo, ma nel frattempo mi infilano braccialetti, mi vestono con un copricapo tuareg e mi affidano un camalonte.

La Medersa e la Koubba

Arriviamo al Museo e per 60 Dhm acquistiamo il biglietto cumulativo per altre due attrazioni: la Medersa e la Koubba. Il Museo, non è molto grande ma il meraviglioso lampadario che troneggia nella sala principale fa restare a bocca aperta.

Proseguiamo con la Koubba, dall’esterno sembra uno scavo ancora in restauro, ma la meravigliosa volta lavorata è una piacevole sorpresa. Accanto c’è la Medersa di Ali Ben Youssef, meraviglioso girovagare nella scuola coranica, ammirare la luce che entra dalle finestrelle e si scontra con i preziosi bassorilievi che decorano il cortile. E’ ora di pranzo e scegliamo, a caso un ristorantino vicino alla piazza mangiamo della zuppa harira, delle tagine e ancora cous cous! 😛

Medersa di Ben Youssef
Medersa di Ben Youssef

Fa veramente caldo e decidiamo di prendere una boccata d’aria nei Jardins Majorelle. Arriviamo in bus per 3.50 Dhm, pensavamo la distanza fosse maggiore, si arriva tranquillamente a piedi. E’ molto colorato e rilassante, ci sono della alte piante, gli uccellini che cantano e delle belle, comode panchine: sfoggiamo tutta  la nostra eleganza, togliamo le scarpe e dormiamo per una buona ora! 😀 Ingresso 40 Dhm

Torniamo verso il centro città, sono le cinque del pomeriggio, una doccia rinfrescante e torniamo in piazza, decidiamo di attraversare il souq e, matematicamente ci perdiamo.

Ceniamo sulla fresca terrazza del Riad Omar in Rue Bab Agnaou per 180 Dhr. La cena vale il prezzo: molto abbondante, gustosa, ben servita e ricca di verdure, frutta e dolci.

Giorno 3: Marrakech

Oggi ci dedichiamo alla parte più a sud della città, iniziamo con la porta Bab Agnaoue. Arriviamo fino al quartiere ebraico (Mellah), alle Casbah e risaliamo verso le tombe dei Saaditi (10 Dhm), il Palace de la Bahia (visita del Pulpito della Koutoubia 10 Dhm) ed El-Badi (10 Dhm) e Dar Si Said (10 Dhm), tutti affascinanti, eleganti, elaborati e non troppo estesi, in una sola parola: piacevoli.

Torniamo verso la piazza e ci gustiamo sulla terrazza del Caffè Rahba Quedima un gustoso the alla mente (15 Dhm) mentre arriva un bel temporale a rinfrescare l’aria.

Ho mangiato solo un gelato a pranzo eppure non ho fame (evviva Marrakech!!) mi concedo uno shawarma al  Al Ahbab Fastfood accompagnato da patatine fritte e bibita in lattina (32 Dhm). Ah dimenticavo ottimi i dolcetti in strada: brioches con granella di cocco, biscottini al burro, e una sorta di “ciccioli” al miele e cannella. Ehmm diciamo che non è il posto ideale per le diete, scherzavo…

Giorno 4: Marrakech

Oggi niente cultura, palazzi, maalem, zellij, minbar, muqarna e chi ne ha più ne metta. Relax alla Plage Rouge. E’ una piscina con tanto di divani rossi e bianchi, ristorante boutiques, baldacchini, dj, una tamarrata insomma! Hahaha e per l’irrisoria cifra di 250 Drm ci riposiamo in quest’harem di borghesi ragazze marocchine sfuggite all’afa della città. Prendiamo un’acqua da 1.5 lt (l’unica cosa alla portata delle nostre tasche bucate, visto il prezzo dell’entrata) e ce la servono in bicchieri di cristallo e secchiello dello champagne con tanto di ghiaccio, ovviamente bottiglia di plastica (40 Dhm).

La struttura è fuori città circa 5 km ma è raggiungile con la navetta gratuita che parte in diversi punti  della ville. A posteriori non avremmo scelto questa soluzione, ma visto che siamo qui godiamoci la bellissima piscina e sprofondiamo sui morbidi e cocenti divani in similpelle.

Torniamo in città e mangio un altro shawarma, non voglio andarmene senza averne assaggiato ancora uno e, soprattutto, senza aver bevuto un ultimo the alla menta, al Marrakech Korner (15 Dhm), proprio accanto al nostro Riad. Inizio a chiudere la valigia, domani si torna a casa…

Giorno 5: Marrakech – Bergamo

Colazione e prendiamo un taxi per l’aeroporto in quanto è più conveniente del bus (37 Dhm in due). Aspettiamo il nostro volo che parte con qualche minuto di ritardo dovuto forse ai bancali che i passeggeri si vorrebbero portare a bordo al posto del bagaglio a mano.

Marrakech: piacevole e estenuante sorpresa, città misteriosa, affascinante, maleodorante, profumata di pane cotto al forno e the alla menta. Rifiuti e lanterne ai lati delle strade, occhi curiosi e stupiti, labbra che parlano una lingua incomprensibile e melodica come il richiamo del muezzin, che ti insultano se non ascolti le loro indicazioni, mani che chiedono soldi e mani sul petto per onorarti della tua conoscenza.

Città di contraddizioni e mistero..

Se ti è piaciuto questo racconto, leggi anche quello del: Giappone

Logo Indonesia con Bru

9 Comments

  1. Amo molto il Marocco e tutte le città imperiali, Marrakech in testa. Meravigliosa, spettacolare e piena di meraviglie visibili a tutti e nascoste, come i suoi riad. Non vedo l’ora di tornarci.

  2. Dovevo andare a Marrakech questa estate ma ahimè non sono riuscita a partire perché il Marocco era ancora chiuso. Sto progettando il viaggio in Marocco con estrema cura e questo tuo diario di viaggio mi sarà molto utile!

  3. Ho letto con immenso piacere il tuo articolo Quanti mi è piaciuta Marrakech! Mi hai fatto ridere perchè anche io mi sono persa nel suq! peccato non esserci stata durante la festa berbera l’atmosfera sarà stata davvero bellissima

  4. Il Marocco è uno dei mie sogni di viaggio e non vedo l’ora che si realizzi. Anche se credo che, anche e me, certe cose darebbero un po’ di fastidio, soprattutto i venditori insistenti e quelli che ti vogliono portare ovunque!

  5. Spero di andare in Marocco quanto prima , è un Paese che mi affascina davvero tanto e con il tuo racconto non hai fatto altro che incuriosirmi ancora di più.

  6. Woooooow che esperienza fantastica!!! Mi ha sempre affascinato questa terra ma non ho ancora avuto la fortuna di poterla visitare… mi hai fatto fare un viaggio magnifico con la fantasia 😍

  7. Il Marocco è una destinazione meravigliosa e ci tornerei tanto volentieri; ma tra le tante belle cose che ho visto, il mio cuore è rimasto decisamente a Marrakech, una città che amo, sia pure con il suo caos e il suo disordine. Ci tornerei volentieri!

  8. Ah ah … io credo che andrei avanti a bere thè alla menta all’infinito: l’adoro (anche se lo zuccherano un po’ troppo per i miei gusti).

    La seconda cosa che farei all’infinito è quella di aggirarmi nei mercati tra gli odori e le persone: è tra le cose che più attira di questi luoghi!

    Nell’insieme, dal tuo racconto, mi immagino un luogo che sbuca fuori direttamente dai racconti de Le mille e una notte.

Lascia il tuo commento

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: