Marocco la via del deserto
Ho visitato il Marocco per la prima volta in un aprile battuto da un vento gelido nell’anno 2000.
Un tour delle città imperiali con un classico tour operator italiano (uno dei pochissimi viaggi fatti in questo modo): volo charter, pullman riservato al nostro gruppo, asettici hotel di catena 4 stelle con cena internazionale inclusa e spettacoli di danza del ventre.
Decisi che non sarei mai più tornata. Si, bella Marrakech, abbastanza, pensai, ma per il resto è un Paese poco interessante.
Quanto mi sbagliavo! È proprio vero che chi disprezza, compra.
Sono passati 17 anni da quel viaggio, ho scoperto tanti deserti nel mondo, visitato luoghi e popolazioni difficilmente accessibili.
Poi, una scusa, un viaggio di compleanno…compio 50 anni il 27 ottobre del 2017…ho una settimana di ferie in una stagione così intermedia dell’anno, dove posso andare? Ah ecco…non ho mai visto il deserto del Marocco…è vicino, solo 3 ore di volo.
Bene, stavolta organizzo io!
Mi metto subito alla ricerca del volo e opto per la tratta A/R Pisa-Marrakech con Ryanair. È un volo comodo perché arriva a destinazione alle 9 del mattino e quindi potrò partire subito per il tour.
Due ore di auto da Bologna, un comodo b&b vicino all’aeroporto e una tariffa davvero interessante anche se non stracciata: fine ottobre è un periodo perfetto per visitare il Marocco e i voli sono pieni.
Dopo aver prenotato il volo, comincia la mia ricerca dell’itinerario.
Il Mio Marocco: nuovi occhi e nuovo cuore nella terra dei berberi

Leggo la mia inseparabile Lonely Planet e comprendo subito che la cosa migliore è contattare un’agenzia locale. Non è più il 2000 e ora ho facebook che mi può portare consiglio.
Infatti, comincio a chiedere informazioni nei gruppi di viaggi a cui sono iscritta, seleziono quattro agenzie locali e comincio a chiedere proposte di itinerari e preventivi.
Ma, ahimè, io sono un cliente difficile, una viaggiatrice fai-da-te rigorosa come me non sempre incontra subito il partner di viaggio ideale.
Nessuna proposta mi soddisfa, comincio a studiare l’itinerario nel dettaglio e faccio domande, richieste e proposte alle agenzie locali e qui…la scelta è stata spontanea…mi risponde sempre con pazienza, competenza e in un ottimo italiano una guida di nome Mbarek, titolare dell’agenzia locale Vacanzeneldeserto, il quale, ascoltando le mie esigenze, costruisce con me quello che si rivelerà un viaggio meraviglioso, anzi, un vero e proprio colpo di fulmine.
Ora mancano solo i pernottamenti. Adoro hotel e maison d’hote e mi piace trovarli da me. Trovo bellissime proposte su Booking.com, chiedo a Mbarek se le mie scelte sono congrue con le esigenze di marcia. Il viaggio è pronto. Sono comunque scettica, chissà se sarà interessante…
In viaggio verso il Marocco
Io e mio marito, che mi accompagna in questo viaggio, alle 9 del mattino del 28 ottobre 2017, arriviamo all’aeroporto Menara di Marrakech, progettato dall’architetto Abdou Lahlou.
Secondo quanto riporta l’ICE, l’infrastruttura ha richiesto un investimento di 1,22 miliardi di dirham, pari a quasi 112 milioni di euro, ma è un aeroporto bellissimo, nuovissimo e di notevole impatto architettonico. Qualche formalità, l’incontro con un autista che ci accompagnerà fino alla metà del percorso odierno, dove ci aspetterà Mbarek, fin ad oggi impegnato in altro tour, e via, partiamo subito verso la nostra prima tappa, Ouarzazate, la città del cinema del Marocco.
Ed ecco il viaggio in Marocco suddiviso per giorni.
Giorno 1 -28/10/2017 sabato
Marrakech – Alto Atlante – Kasbah Telouet – Kasbah Aït Benhaddhou – Ouarzazate (196 km)
Partiamo dunque per il sud passando attraverso le alte montagne dell’Atlante sul passo del Col du Tichka (2260 metri), da dove si possono ammirare gli spettacolari paesaggi dell’Alto Atlante.
La strada si inerpica per montagne meravigliose e variopinte, l’aria si fa fina e già comprendo che forse questo Paese non è quello che per anni è stato pubblicizzato in Italia.
Ci fermiamo in un piccolo bar con vista meravigliosa sulle montagne e qui scopro quella che sarà la mia bevanda di ogni sosta: la spremuta d’arancio (si, perché il tè alla menta, delizioso, te lo offrono ovunque più volte al giorno!). La frutta in Marocco è deliziosa, più dolce ed aromatica e l’autunno è la stagione delle arance.
Kasbah Telouet
nostro mezzo per tutto il tour. Poco dopo lasciamo la strada principale e percorriamo una strada variopinta e costellata di cristalli di sale fino alla splendida Kasbah Telouet. Qui comprendiamo una regola che vige in questo Paese: le guide/autisti sono diversi dalle guide dei monumenti (o delle città), che attendono all’entrata, vicino alla biglietteria, e ti accompagnano, descrivendo le splendide dimore visitate, in un inglese un po’ stentato. Il comprenso è di pochi euro e non incide certo sul costo del viaggio.
- NOTA DI VIAGGIO: le guide che sono autisti e che accompagnano nel viaggio non possono entrare come guide nelle città né nei luoghi di visita, ma occorre pagare, pochi euro, una guida appositamente dedicata.
Dopo la visita Mbarek ci consiglia un ristorante, a suo dire, tra i migliori del Marocco. Si trova subito fuori dalla Kasbah e un po’ scettici accettiamo il consiglio. Meno male! Il Lion d’Or, questo il nome del ristorante, si rivela un luogo che ancora ricordo per la qualità del cibo, una tajina di agnello e prugne strepitosa consumata con una fresca insalata marocchina (uova, patate, carote, rape cotte, tonno, pomodori e le immancabili e succulente olive nere). Assaggiamo anche un frullato di datteri e mandorle e uno di avocado, buoni e molto nutrienti. Abbiamo ordinato troppe cose, ci regoleremo per il futuro.
- NOTA DI VIAGGIO: i ristoranti nei villaggi e fuori dalle città sono aperti solo a pranzo. La sera si cena nei riad prenotati per la notte, dove una cena completa costa dai 12 ai 15 euro. Occorre specificare all’atto della prenotazione o prima di arrivare. Le pietanze vengono preparate con prodotti locali e ci sono pochi ospiti per riad, quindi occorre avvisare.

Ksar di Aït Benhaddhou
Nel pomeriggio raggiungiamo il famoso Ksar di Aït Benhaddhou passando per la via del sale. Si tratta di uno splendido castello di sabbia adagiato come per magia in un campo di mandorli; talmente bello con i suoi giochi di luce da divenire lo scenario di molti film famosi come “Lawrence d’Arabia” e “Un the nel deserto”. Kasbah di tale fierezza da divenire patrimonio mondiale dell’UNESCO.
È l’unica kasbah che mostra intatta l’architettura del sud Marocco. .Si gira a piedi e senza guida, Mbarek è venuto con noi e ci ha indicato ottimi scorci per fare belle foto. Proseguiamo per Ouarzazate, sostiamo nella grande piazza di fronte alla Kasbah Taourirt che decidiamo di non visitare (passerò altre volte nei miei viaggi futuri) e qui, volendo, si può entrare negli Studios dove sono allestite imponenti scenografie del cinema.
Il sole comincia a calare e la nostra guida ci accompagna nel Riad che abbiamo scelto e che si trova nella parte periferica della città e che, da soli, non avremmo mai trovato: la Maison d’Hotes Dar Farhana.
Si tratta di una piccola struttura (come tutti i riad) veramente suggestiva e arredata in modo colorato e di gran gusto, con una piscina deliziosa, dove viene allestita la nostra splendida cena, e un giardino di melograno incantevole, con proprietari gentilissimi, letti comodi, un bagno in tadelakt verde da favola e un grazioso terrazzo all’ultimo piano. Si respira un’atmosfera intima e raccolta. Costo della cena, colazione e pernotto circa 35 euro a testa.

Giorno 2- 29/10/2017 domenica
Ouarzazate – Valle del Draa – Zagora (163 km)
Dopo la magnifica colazione a base di miele, marmellate, omelette, spremuta e un ottimo caffè, partiamo per Zagora passando per Agdz. Ci fermiamo in un piazzale davanti al monte Kissane che imponente domina una vallata di palme di là dal fiume che lambisce queta cittadina.

Siamo nella Valle de Draa, chiamata anche la Valle delle Mille Kasbhe per il susseguirsi di un gran numero di queste antiche dimore lungo tutta la vallata, adagiate sui pendii di terra rossa e scenario di vita autenticamente berbera. Lungo la strada ci fermiamo in uno dei tanti locali dove si può bere un ottimo caffè espresso, mentre io mi concedo un corroborante tè alla menta.
Facciamo visita alla Kasbah di Tamnougalt, antica roccaforte dove è stato girato anche il film “Il paziente inglese”: un luogo incantato che sa di roccia e di sabbia, dove l’ocra della terra ti riempie gli occhi e il silenzio ti coccola…e cominci a sentirti a casa.

Riprendiamo la strada che sinuosa lambisce montagne con canyon e fenditure, formazioni rocciose curiose, tra cui un grosso cuore, e la riecheggiante scritta “re-dio-patria” che spesso, bianca, si ripete su questi panettoni di roccia

Zagora
Arriviamo a Zagora nel primo pomeriggio e Mbarek ci porta a pranzo in un bel ristorante moderno ma tradizionale su una rotonda, Che’z Omar…nei miei futuri viaggi passerò ancora di qui e pranzerò in questo ristorante, pulito, comodo e con una grande scelta di cibo.
Oggi assaggiamo la nostra prima tajina di pollo con olive verdi e limoni confit, una vera squisitezza, e non mi faccio mancare una bella insalata fresca con un ottimo avocado e pomodori. Spesa circa 8 euro a testa.

A Zagora c’è il cartello “Toubouctou 52 jours”: qui facciamo molte foto e leggiamo le storie scritte nella pietra. Se devo consigliare, è meglio arrivare a metà giornata per fare le foto in pieno sole, di pomeriggio il cartello è in parte in ombra.
Dopo tanti scatti, partiamo per quella che è la perla della giornata: l’antica biblioteca coranica di Tamagroute, a circa 45 minuti da Zagora, gemella della famosa biblioteca di Chinguetti in Mauritania, ben meno accessibile.

Marocco antica biblioteca coranica di Tamagroute
Si tratta di un’antica biblioteca risalente al XVII sec. contenente rari ed antichi manoscritti, tra cui un preziosissimo corano del XI sec., trattati d’algebra, astronomia e letteratura araba. Ma dobbiamo aspettare che apra, gli orari sono limitati e noi siamo gli unici avventori.
Nell’attesa facciamo un giro per la grande kasbah, abitata da numerose famiglie e piena di cunicoli: un labirinto. Fortuna che abbiamo assoldato una guida locale.
Ancora attesa, un giro nel negozio delle famose terracotte color verde scuro, che sono tipiche di questa zona del Marocco, un tè a lato strada preparato da Mbarek e verso le 16 finalmente arriva un anziano che ci apre le porte di questo luogo di cultura: manoscritti meravigliosamente decorati si offrono ai nostri occhi, suddivisi per materie.
Arrivati alla teca dei trattati di astrologia, l’anziano saggio che ci spiega in stentato italiano i libri presenti nella raccolta, si gira improvvisamente verso di me ed esclama: Tu..scorpio su scorpio! Due scorpio! Io rimango impietrita perché in effetti io sono scorpione ascendente scorpione…aneddoto curioso.
Dopo questa interessante visita rientriamo a Zagora e facciamo il check in in un bellissimo riad di charme, il Dar Sofian. Il rito del “check in” in Marocco è invitante: tè, dolcetti e noccioline ci aspettano e ci intratteniamo a fare due chiacchiere con Mbarek prima che lui ci lasci per la serata. Il riad è bellissimo e ha una piscina splendida, ci rilassiamo nei lettini ma il bagno non riusciamo a farlo, il sole sta tramontando e stasera ci aspetta una cena sopraffina splendidamente apparecchiata a bordo piscina.
- NOTA DI VIAGGIO: alla fine di ottobre scordatevi di fare il bagno nelle piscine dei riad!! L’acqua delle piscine è sempre fredda anche nei mesi più caldi e in questo periodo si sta in maniche corte di giorno, ma occorre avere un pile per mattina e sera, quando può fare molto freddo e ancora di più nel deserto. Per cui portatevi indumenti caldi!
Questo riad ci costa circa 40 euro a testa e la cena circa 20, ma siamo nel lusso più autentico e glamour!
Giorno 3: – 30/10/2017 lunedi
Zagora – Tazzarine – Rissani – Merzouga (311 km)
Questa mattina Mbarek, che ha trascorso la notte in tenda nel piccolo deserto vicino alla città, ci porta a vedere questa area che è diversa dal deserto che incontreremo nei prossimi giorni. Piccole dune dorate offrono l’occasione per qualche sicura acrobazia della nostra auto!
Il nostro viaggio prosegue attraverso un deserto di pietra dove è possibile trovare dei fossili, che la guida ci svela bagnadoli con acqua!
Attraversiamo quindi i villaggi di Tazzarine ed Alnif e ci fermiamo a comprare pane e tonno in un negozio e che mangeremo seduti su splendide rocce in mezzo alla natura sotto il piacevole sole di ottobre.
Si prosegue verso Merzouga, transitando dalla città di Rissani, antico centro carovaniero, e punto di ristoro per le carovane che vi giungevano esauste dopo settimane di deserto.
La città è anche meta di pellegrinaggi al Mausoleo di Moulay Ali Cherif, tomba del fondatore della dinastia alawita, che visitiamo. Rissani è famosa per il bellissimo mercato che si tiene la domenica, il martedi e il giovedi e pertanto lo visiteremo quando torneremo indietro dal deserto.
Merzouga

Dopo circa un’ora di piacevole strada, ecco davanti a noi le favolose dune rosse dell’Erg Chebbi, il cui colore è esaltato dalla roccia nera che le lambisce. Siamo alle porte del paese di Merzouga, la città del deserto più famoso del Marocco.
Ho prenotato alla Maison Merzouga Guest House, un riad nel paese vicino, Hassi labied. Dopo un relax con tè alla menta, dolcetti e noccioline nel bellissimo patio di questo spazioso riad che sembra fatto di sabbia, e millemila foto alla splendida piscina e alle porte dorate favolose, salutiamo Mbarek, che è di Merzouga e pertanto stasera starà con la sua famiglia, e ci concediamo un aperitivo con birra in terrazzo di fronte alle dune. Ceniamo al Riad nella atmosfera incantata che solo il silenzio dei posti remoti del mondo può dare.
Il costo del riad è di circa 45 euro a testa, compresa cena e colazione.
Giorno 4: 31/10/2017 martedi
Visita del Mercato di Rissani e della regione di Merzouga – Villaggio Gnowa – camel trek deserto dell’Erg Chebbi (60 km)
Questa mattina Mbarek ci porta a vedere il mercato di Rissani. Brulicante di persone, merci, spezie e datteri, si tiene in una grande struttura al coperto con logge colorate. Visitiamo il mercato del bestiame e poi facciamo scorta di spezie buonissime.
Il resto della giornata di oggi sarà dedicata alla scoperta della regione di Merzouga.
La zona dove si trovano i fossili naturali del deserto, il villaggio di Tissrdmin dove sono stati girati molti film, il deserto nero con le sue pietre vulcaniche e la visita ad una famiglia nomade.
Per pranzo Mbarek ci porta a mangiare la favolosa pizza berbera di Youssef, di cui seguiamo l’interessante preparazione e che consumiamo sotto una bellissima tenda colorata, dove ci riposiamo anche un poco dopo il lauto pranzo.
Visitiamo poi il villaggio di Kamlia, famoso per i suoi abitanti provenienti dall’Africa Nera e per la loro musica.
Marocco notte nel deserto
Nel pomeriggio facciamo ritorno a Merzouga verso le 16:30, dove ci aspettano i fratelli di Mbarek che ci accompagneranno in un camel trek di circa un’ora e mezza/due sulle splendide dune dorate
a dorso di dromedario fino all’accampamento tendato in stile berbero. Lasciamo i bagagli che ci verranno recapitati nella tenda privata,
L’accampamento, il Caravanserai Luxury Desert Camp, è dotato di lussuose tende private arredate con letti con magnifici materassi dotati di lenzuola e coperte, di una tenda con i servizi igienici con acqua calda e di un’altra tenda ristorante.
Dopo tanti deserti fatti in tendina igloo e toilette con salviette umide, ho deciso di godermi l’atmosfera unica della notte nel deserto, che già tante volte ho provato nel mondo, in una versione più glamour, e ne sono rimasta soddisfatta: cena deliziosa, canti intorno al fuoco fino a notte con altri viaggiatori, foto all’alba arrampicandosi sulle dune nel freddo più pungente: una meraviglia di atmosfera.
Il costo di questo accampamento su Booking era decisamente elevato, ma questa sistemazione l’ho prenotata tramite Mbarek ad un prezzo molto più accessibile.
Giorno 5: -01/11/2017 mercoledi
Merzouga – Erfoud – Gole del Todra (200 km)
Dopo una buona colazione al campo, rientriamo a Merzouga in Jeep: per quanto io ami i deserti, non amo le gite in dromedario, per cui una tratta è sufficiente per vedere la conformazione di questo deserto, piccolino ma bellissimo ed imponente. Essendo piccolo, alcuni Camp sono situati in prossimità di una larga strada di sabbia per 4×4 che in 10 minuti riporta al paese.
Qui ci aspetta Mbarek e insieme ripartiamo per le montagne. Prima tappa, Erfoud. cittadina caratterizzata dalla lavorazione dei fossili, essendo questo territorio dotato di tale ricchezza. Visitiamo un centro di lavorazione dei fossili dove si possono acquistare bellissimi oggetti lavorati artigianalmente.
Gole del Todra
Il viaggio prosegue in direzione delle Gole del Todra, in uno scenario selvaggio popolato di villaggi berberi e oasi. Visitiamo le gole intagliate nelle montagne di roccia ocra, lambite dal torrente Todra ed entriamo in un vero e proprio canyon.
Una volta entrati nelle gole, Mbarek ci fa scendere e proseguiamo a piedi per un tratto; qui ci sono molti venditori, questa è una zona spettacolare e pertanto l turismo porta commercio.
La scelta dell’albergo questa sera è caduta su una struttura che si trova piuttosto distante, sulla strada che si inerpica sulle montagne. Rocce brulle circondano la splendida struttura dell’Auberge Le Festival Todra Gorge (circa 100 euro per 2 persone cena e colazione incluse).
Questo hotel di montagna è scavato in parte nella montagna stessa e infatti la nostra camera ha il letto posizionato in una roccia scavata. Fa freddo, la luna spunta limpida da dietro le rocce e all’aperto l’aria è finissima, ma la cena è sopraffina, con un’ottima zuppa calda e polpettine in tajina.
Giorno 6: -02/11/2017 giovedi
Gole del Todra – Valle del Dades – Skoura (124 km)
Dopo colazione iniziamo il viaggio lungo la strada delle Mille Kasbeh, costellata da grandi kasbeh su entrambi i lati. Alcune di queste antiche case fortificate sono state restaurate, ma purtroppo molte di esse sono in rovina.
Si passa attraverso la Valle del Dades fino al famoso viewpoint sulla ripida strada che sale a zig-zag, la cui foto è una delle cartoline più famose del Marocco. Sulla strada del rientro, ammiriamo i magnifici paesaggi della colorata Valle delle Rose dove si trovano formazioni geologiche bizzarre.
Marocco fuori pista

Oggi Mbarek mi fa un regalo! Più volte gli avevo chiesto di fare delle tratte fuoristrada e ad un certo punto, devia dalla strada principale e mi dice: “tu che sei una viaggiatrice, ti porto nella piccola America!”.
Cominciamo così uno dei percorsi off-road su pista più suggestivi del Marocco, che poi ho ripercorso in un altro viaggio e in altra stagione: la magnifica zona di Boutaghrar. Qui vivono alcune famiglie nomadi che ci ospitano per un tè. Siamo circondati da paesaggi che ricordano Utah e Arizona e alcuni tratti del Colorado: rocce rosse ed ocra, montagne imponenti che si susseguono fino a scendere verso il paese di Hdida e da qui riprendiamo la strada principale in direzione Skoura.
Qui visitiamo la famosa e ben tenuta Kasbah Amridil, che viene ricostruita ogni anno in quanto il materiale è terra pressata. Magnifica, al tramonto.

Skoura
Dopo un’ora di intricate stradine in un palmeto, raggiungiamo lo splendido Dar Lorkam, un riad gestito da due francesi con una magnifica piscina in un giardino di rose: un luogo remoto, lontano ed incantato. Arredato in modo squisito, dispone di una suggestiva zona ristorante dove consumiamo, insieme ad altri ospiti, un’ottima cena prima di andare a dormire col termosifone acceso! Spendiamo circa 40 euro a testa compresa cena e colazione.
Giorno 7: 03/11/2017 venerdi
Skoura – Oasi di Fint – Marrakech (270 km)
Dopo colazione proseguiamo verso Ouarzazate, da cui percorreremo a ritroso la bellissima strada per Marrakech. Ma abbiamo un’altra tappa prima del rientro. L’oasi di Fint, a un’ora di strada da Ouarzazate, è splendida, annidata in una faglia verdeggiante disseminata di orti e palmeti. Abbiamo la possibilità di fare una passeggiata nell’oasi.
Proseguiamo quindi per Marrakech attraverso le montagne dell’Alto Atlante passando dal Passo Tiz’n Ticka, dove una sosta è d’obbligo, anche solo per il bagno. La giornata è grigia ed il vento soffia forte e non riusciamo nemmeno a fare una foto. Dopo circa 4 ore arriviamo a Marrakech e andiamo subito nel nostro bel Riad, che ho constatato non essere più aperto, il Demeure de Bois Precieux, nella Medina.
Marrakech la ricordiamo e abbiamo solo poche ore. Facciamo un giro nella piazza dove mangiamo qualcosa alle bancarelle, esperienza che non consiglio: molto meglio uno dei tanti ristoranti che poi ho testato nei miei vari viaggi in questa città ormai familiare.
Ma questa è un’altra storia e ve ne parlerò in un articolo dedicato a questa poliedrica città.
Ciao Marocco
Parto con la consapevolezza, sempre più convinta, che il mondo va visitato e conosciuto con gente del posto, mangiando i cibi locali e dormendo nelle dimore tradizionali. Lascio qui un pezzo di cuore. Come mi sono sbagliata la prima volta! L’indomani, all’aeroporto, sorrido: sono sicura che tornerò presto, molto presto…questo è solo l’inizio della mia avventura in questa terra incantata e bellissima a 3 ore di volo dall’Italia.
Al prossimo viaggio!
con Vacanzeneldeserto.

Ho letto tanto volentieri questo articolo Bru perchè sto progettando il mio viaggio in Marocco: sarà il primo on the road che io e il mio compagno facciamo all’estero e il Marocco è da una vita che lo sogno! Visiterò solo alcuni dei luoghi che hai descritto ma penso che tutto il tuo viaggio sia una vera e propria unica esperienza marocchina! Brava, hai fatto bene tornare con occhi diversi!
ciao Eliana , penso che il tuo viaggio sia un ottima idea, per altre informazioni lascio la parola a Cristina che conosce molto bene il Marocco
Bene, sono contenta che tu abbia preso in considerazione il Marocco. Il mio consiglio è sempre quello di andare con un’agenzia locale, come ho fatto io e come continuo a fare. Se invece vuoi consigli per Marrakech puoi contattarmi se ti va 😊
Un articolo che mette in luce il volto meno noto del Marocco. Davvero molto interessante seguirti attraverso foto e parole lungo un itinerario inedito e poco battuto. Ho fatto una minima esperienza nel deserto marocchino ma devo dire di essermene innamorata subito, spero di poter seguire i tuoi passi per un prossimo viaggio 🙂
Sono davvero contenta che ti sia piaciuto il mio articolo 🙏😊
Anche a me Marrakesh non ha entusiasmato più di tanto ma il deserto marocchino è una meraviglia che va visitata assolutamente anche più di una volta, e infatti io vorrei tornarci quanto prima, magari con una guida locale come hai fatto tu. Bellissimo viaggio!
Certamente, quando deciderai di andare contattami pure se vuoi 😉
Che viaggio meraviglioso e che paesaggi! Dev’essere stata un’esperienza bellissima! Sinceramente, da come l’hai descritto tu, anche il loro cibo dev’essere squisito. Già il tè alla menta come lo fanno loro non lo si beve da nessun’altra parte!
Non so perché ma l’Africa in generale mi incuriosisce poco, il Marocco, invece, mi affascina! Ci sono già stata, infatti, tre volte e appena sarà possibile tornare a viaggiare, sarà sicuramente un Paese che visiterò di nuovo.
Non sono ancora stata a Ouarzazate e a Fes.
Indimenticabile la notte passata nel deserto… sicuramente ripeterei l’esperienza 🙂
Ti ringrazio per questa tua guida dettagliata… mi sarà sicuramente utile.
Nel 2019 siamo stati per un breve viaggio a Marrakech e dintorni e abbiamo avuto un assaggio di quel Marocco di cui parli tu: ci siamo spinti nella zona dell’Atlante e quello che abbamo visto ci è piaciuto tantissimo, decisamente di più rispetto al Marocco trovato a Marrakech. Per carità: Marrakech è splendida, con palazzi e giardini tutti da scoprire… ma il fascino delle zone desertiche è tutt’altra cosa! Speriamo di tornare in Marocco prima o poi per spingerci ancora più ad Est
Amo il Marocco. Me ne sono innamorata non appena ho messo piede fuori dall’aereo. Cibo, cultura, persone, tutto mi ha conquistata. Purtroppo una settimana non è bastata ad entrare bene nel loro mondo, ma chi se la scorda la stellata nel deserto?!