Medicina Tradizionale Indonesiana: Il Jamu
Il Jamu, è un vero elisir nella Medicina Tradizionale Indonesiana, un concentrato di vitamine e antiossidanti, molto usato anche da turisti ed expat.
Ne esistono tantissime versioni e ogni regione o famiglia ha la sua, alcune ricette sono state tramandate da generazioni e sono tenute segrete.
Curcuma

Curcuma, la radice che ha il colore del sole, dalle proprietà antinfiammatorie ed epatoprotettive. La curcuma è un rizoma, molto usata in Asia e Africa.
La polvere che si ottiene da questo rizoma ha proprietà coloranti, infatti, la curcuma è utilizzata per tingere i tessuti in maniera naturale e come colorante alimentare.
Questa spezia in Oriente è utilizzata anche nei rituali religiosi, a Bali il Nasi Kuning (riso giallo, colorato con la curcuma) è consumato nei giorni di festa, e piccoli mucchietti di questo riso sono deposti nei Canang Sari giornalieri per le offerte agli Dei.
In Indonesia la radice di curcuma che in Bahasa Indonesia si chiama Kunyit si trova fresca in tutti i mercati. In Italia è sicuramente più facile trovarla sotto forma di polvere o compresse.
La maggior parte delle proprietà attribuite alla curcuma è dovuta alla curcumina, che è il suo principio attivo, un vero alleato del benessere.
Infatti, alla curcuma sono state attribuite proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antinfettive, epatoprotettive, cardioprotettive, antiartritiche e antitumorali.
Nella medicina ayurvedica e in quella tradizionale Asiatica, questa spezia è utilizzata come aiuto per favorire la digestione e il benessere dell’intestino, del fegato e pancreas.
Da studi recenti sembra che la curcumina abbia buoni effetti per prevenire l’invecchiamento delle cellule cerebrali e aiuti a mantenere una buona memoria, utile anche contro stati di ansia e depressione.
Purtroppo, sembra che la curcumina abbia uno scarso assorbimento da parte dell’organismo, ma se assunta assieme ad altre spezie e al pepe nero, l’assorbimento è molto potenziato.
Ginger

Ginger, un profumo inconfondibile e quel lieve piacevole sapore piccante.
Il Ginger, è una pianta perenne originaria dell’Estremo Oriente, appartenente alle Zingiberacee, specie di cui fanno parte anche la curcuma e il cardamomo.
In medicina e cucina sono utilizzati i rizomi, ricchi di gingerolo, il sapore è molto particolare, fresco e leggermente piccante. Il Ginger contiene proteine, sali minerali come calcio, fosforo, potassio, magnesio e ferro.
Secondo la medicina ayurvedica il Ginger possiede numerose proprietà curative, è un ottimo rimedio in caso di coliche, di iperacidità gastrica, per garantire benessere a stomaco e intestino, e come digestivo.
Ha un effetto antinausea, utile nel contrastare il mal d’auto, il mal di mare e le cinetosi in generale.
Vi svelo un segreto da viaggiatrice: Io non soffro di cinetosi, ma quando devo fare lunghi viaggi in Indonesia, dove l’oceano non è mai calmo, porto sempre con me una radice fresca di Ginger, da masticare nel caso ce ne fosse bisogno.
Il Ginger viene usato per combattere le infezioni di bocca e gengive, una tisana a base di ginger dona sollievo in caso di raffreddore, tosse e mal di gola. Il suo potere antiossidante può essere utile per prevenire l’invecchiamento delle cellule cerebrali e aiuta a mantenere una buona memoria.
Tamarindo

Il tamarindo è un albero da frutto del genere Tamarindus, che appartiene alla famiglia delle leguminose, della quale fanno parte il fagiolo, il pisello, la lenticchia, la fava e gli arachidi. Largamente diffuso nelle zone tropicali dell’India, Sri Lanka, Thailandia e Indonesia, in America centrale e in alcuni paesi dell’Africa occidentale.
Sono usate tutte le parti del tamarindo, baccello, semi, e soprattutto la polpa del frutto, dal gusto acidulo, perfetta per speziare vari piatti, per preparare salse o bevande.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il tamarindo può essere considerato una fonte di tutti gli amminoacidi essenziali. Una buona quantità di nutrienti e in particolare di fibre oltre che una fonte economica di proteine, magnesio, ferro, potassio e fosforo. Questi motivi lo rendono un alimento molto consumato nelle zone del mondo in cui la malnutrizione proteica è un problema.
Il consumo di questo frutto non ha particolari effetti negativi, tuttavia i suoi semi contengono un quantitativo di tannini, che rendono più difficoltosa la digestione. Limitare l’uso in caso di difficoltà digestive, gonfiori addominali o aerofagia
Occorrente per la preparazione del Jamu

- 50 gr di radice di curcuma
- 500 ml di acqua
- 50 gr di radice di ginger
- zucchero rosso di cocco o di canna o miele (a piacere)
- Pasta di tamarindo.
- Pepe nero
- Un paio di guanti di gomma
Adesso indossiamo i guanti di gomma e iniziamo la nostra preparazione del Jamu.
Sbucciamo e tagliamo le radici di curcuma e ginger, mettiamo le radici fatte a pezzetti in un frullatore con l’ acqua, aggiungiamo un poco di pasta di tamarindo e una macinata di pepe nero, ottenendo un succo che filtreremo con un colino molto fine.
A piacere possiamo aggiungere un cucchiaino di zucchero rosso di cocco, o di canna, o del miele biologico. Lo possiamo bere subito appena fatto o lo mettiamo in una bottiglia e teniamo in frigo. (*Si consiglia di consumarlo nell’arco di quattro o cinque giorni.)
Bere 1 o 2 tazze di tè di Jamu al giorno (se ne bevete di più, non ci sono particolari controindicazioni). Ottimo la mattina a digiuno per un effetto super-detox, perfetto durante la giornata come bibita, o la sera prima di andare a dormire.
*Attenzione, la curcuma tinge qualsiasi superficie con cui viene a contatto, fate attenzione a non macchiare vestiti, mani e attrezzi da cucina. ( Vi consiglio di lavare subito con candeggina.)