Sumbawa è l’isola indonesiana più grande della provincia di Nusa Tenggara Occidentale.
Separata a occidente dalla vicina Lombok dallo stretto di Alas, a sud è bagnata dall’oceano indiano. La baia di Saleh crea una grande rientranza, a oriente è separata da Komodo dallo stretto di Sape.
Intorno a Sumbawa ci sono diverse isole tra le quali, Moyo e l’isola di Sangeang vulcanicamente attiva.
Sumbawa dove si trova
Sumbawa ha una morfologia elaborata e contorta formata da creste vulcaniche, che le regalano paesaggi spettacolari.
Tra i quali spicca il superbo Monte Tambora.
Risaie terrazzate, distese dal paesaggio arido che assomiglia alle bush australiane e africane, baie riparate e spiagge bellissime.
Le caratteristiche più distintive di Sumbawa sono:
Saleh Bay, e la penisola di Sanggar, sulla quale si erge il Monte Tambora, un grande strato vulcano famoso per la sua eruzione del 1815.
Che ha ridotto l’altezza del Tambora di circa un terzo, lasciato una caldera larga sei chilometri. Malgrado questa riduzione di altezza, il vulcano rimane il punto più alto dell’isola.
Gli altopiani sorgono in quattro punti dell’isola, così come sull’isola di Sangeang.
Il grande lobo occidentale di Sumbawa è dominato da un grande altopiano centrale, e Tambora, Dompu e Bima hanno ciascuno più altopiani minori.
Sumbawa appartiene di più all’Indonesia orientale che alla parte occidentale dell’arcipelago.
Isola sconosciuta
Sebbene vi sia una presenza balinese lungo l’area costiera settentrionale, gli effetti delle culture indù e buddista arrivate fino a qua sono minimi.
L’isola è prevalentemente musulmana, ma la cultura tradizionale animista è ancora molto presente.
Poco conosciuta dal turismo di massa l’isola è invece famosa tra i surfisti che trovano nelle sue onde spirito di avventura e adrenalina.
L’isola è anche nota per il legno di sandalo e il suo miele.
- La reggenza dell’isola di Sumbawa ha adottato lo slogan Besar =
- Bersih – Elok – Sehat – Aman Dari – Rapi, che significa:
- Pulito, bello, sano, sicuro e ordinato.
Purtroppo invece Sumbawa è un’isola molto povera.
Non dispone ancora di strutture mediche sufficienti per supportare la salute pubblica.
La maggior parte della popolazione lavora nell’agricoltura, molti sono a rischio di malnutrizione, quando i raccolti sono scarsi o mancanti a causa della siccità.
Il turismo è appena agli inizi, con alcuni spot di surf molto rinomati, Jelenga e Supersuck Beach,Hu’u e Lakey Beach.
A Sumbawa si trova una delle più grandi miniere di rame al mondo, la Batu Hijau della Newmont Mining Corporation. Che ha portato lavoro a tanta gente.
Speriamo siano presto messi in atto i piani governativi, per migliorare la qualità di vita della popolazione. Che riguardano la sanità, l’istruzione e assistenza sociale, e anche l’ottimizzazione delle risorse, per migliorare lo sviluppo dell’agricoltura e del mercato equo.
Molto importati da portare avanti anche i progetti verso l’ambiente, il turismo, l’arte e la cultura.
Vulcani
Il monte Tambora è uno strato vulcano attivo, nella parte settentrionale di Sumbawa.
Si è formato a causa delle zone di subduzione attive sottostanti. Prima dell’eruzione del 1815 era alti 4.300 metri, una delle vette più alte dell’arcipelago indonesiano.
L’eruzione del Tambora nel 1815 è stata la più grande registrata nella storia umana e la più grande dell’Olocene, 10.000 anni fa a oggi.
La camera magmatica del vulcano era stata prosciugata da eruzioni precedenti, ebbe diversi secoli di dormienza mentre si riempiva.
L’esplosione fu talmente potente che la udirono fino a Sumatra, a più di 2.000 chilometri di distanza. Il bilancio delle vittime è stato di almeno 71.000 persone.
Le piogge di cenere vulcanica sono arrivate fino alle isole del; Borneo, Sulawesi, Giava, Molucche, con l’esplosione l’altezza del Tambora è stata ridotta da circa 4.300 metri a 2.850.
L’eruzione ha contribuito ad anomalie climatiche globali negli anni successivi. Mentre il 1816 divenne noto come “l’anno senza estate” a causa dell’impatto sul clima nordamericano ed europeo.
Nell’emisfero settentrionale, i raccolti fallirono e il bestiame morì, provocando la peggiore carestia del secolo.
Oggi, l’attività vulcanica del Monte Tambora è strettamente monitorata.

Sumbawa Storia
Il Nagarakretagama del XIV secolo, menzionò diversi principati identificati. Come su Sumbawa, Dompu, Bima, Sape e uno sull’isola Sang Hyang Api appena al largo della costa nord-orientale di Sumbawa.
Quattro principati a Sumbawa occidentale erano alle dipendenze dell’Impero Majapahit di Giava orientale.
Quest’isola è stata spesso invasa a causa delle sue risorse naturali, dai giavanesi, balinesi, Makassar, olandesi e giapponesi.
Gli olandesi arrivarono per la prima volta nel 1605, ma non governarono stabilmente Sumbawa fino all’inizio del XX secolo.
Sumbawa era conosciuta nelle Indie Orientali per il miele, i cavalli, il legno di zaffiro, che è usato per fare la tintura rossa, e il legno di sandalo, che è usato per incenso e farmaci.
La zona era considerata molto produttiva dal punto di vista agricolo.
Nel XVIII secolo, gli olandesi introdussero la piantagione di caffè sulle pendici occidentali del Monte Tambora, nacque così la variante del caffè Tambora.
Per un breve periodo, il regno balinese di Gelgel governò una parte della Sumbawa occidentale.
La parte orientale dell’isola ospitava invece il sultanato di Bima. Un sistema politico islamico che aveva legami con i popoli Bugis e Makassar del Sud Sulawesi. Così come con altri governi malesi-islamici nell’arcipelago
Sumbawa Popolo e Religione
Sumbawa aveva tre principali gruppi linguistici che parlavano lingue incomprensibili tra loro. Un gruppo centrato nella parte occidentale dell’isola parla Basa Semawa che è simile alla lingua Sasak della vicina Lombok; il secondo gruppo a est parla Nggahi Mbojo detto anche Bahasa Bima. La terza era la lingua della cultura Tambora, che parlava una lingua non imparentata a nessuno dei due.
Dopo la scomparsa dei Tambora a causa dell’eruzione nel 1815, i regni locali con sede a Sumbawa divennero due. Questa divisione dell’isola in due parti rimane ancora oggi, Sumbawa Besar e Bima sono le due città più grandi dell’isola e sono i centri di distinti gruppi culturali che condividono l’isola.
La popolazione è molto conservatrice e divisa tra due popoli distinti. Coloro che parlano Sumbawanese probabilmente hanno raggiunto l’ovest dell’isola da Lombok, mentre i parlanti Bimanesi dominano la penisola di Tambora e l’est.
Sebbene Sumbawa sia un’isola prevalentemente islamica e si raccomandi per viaggiare un abbigliamento adeguato, l’adat con leggi e tradizioni tradizionali prospera ancora.
Gli abitanti sono di discendenza malese. Le persone a ovest strettamente imparentate con i Sasak di Lombok e quelle di Bima a est molto simili ai Makasarese per lingua e costumi; i tratti papuani sono forti nell’interno orientale.
Sumbawa la Cultura Tambora
L’eruzione del Tambora nel 1815 fu una delle più potenti di tutti i tempi, il vulcano espulse nell’atmosfera 160 chilometri cubi di cenere e detriti. Questa eruzione distrusse anche una piccola cultura di affinità papuana, nota come la “cultura Tambora”.
All’epoca sembra che nel villaggio vivessero circa 10.000 persone.
Nell’estate del 2004, un team dell’Università del Rhode Island. dell’Università del North Carolina a Wilmington e del Direttorato Indonesiano di Vulcanologia, guidato da Haraldur Sigurðsson, hanno iniziato scavi archeologici a Tambora.
Riportando alla luce il sito e quest’antica cultura perduta.
Sono stati trovati vasi di ceramica, ciotole di bronzo, bottiglie di vetro, case e abitanti dei villaggi sepolti dalla cenere. In un modo simile a quello di Pompei.
I tambora usavano una lingua molto particolare di origine pre-austronesiane .
Si ritiene che questo popolo avesse un commercio con l’Indocina, poiché la ceramica Tambora assomiglia a quella trovata in Vietnam e Cambogia.
Le persone e la casa sono state trovate perfettamente conservate com’erano nel 1815, Sigurðsson le ha dato il soprannome di Pompei d’Oriente.
Sulla base dei manufatti trovati, che erano principalmente oggetti in bronzo. Il team ha concluso che le persone non fossero povere, forse erano commercianti di miele cavalli e altri prodotti dell’agricoltura.
Sicurezza in viaggio
Da seguire le regole generali, non viaggiare in luoghi remoti da soli, ma soprattutto non essere sfarzosi e non esibire mai troppi soldi.
Per fare tour dell’isola è consigliabile avere un’autista locale.
La malaria e la dengue sono rischi reali, importante usare le solite accortezze.
Abbigliamento adatto e repellente contro le zanzare, soprattutto al tramonto e alba quando sono più attive.
Città
Sumbawa Besar, la capitale, si trova sul lato occidentale dell’isola, è una piccola città con un vivace mercato. La gente e amichevole e il centro animato e piacevole, con molti venditori di cibo di strada.
L’area intorno al Palazzo del Sultano, è un luogo particolarmente piacevole per passeggiare. Lussuose dimore moderne sono affiancate da vecchie capanne di legno su vicoli minuscoli e colorati, l’ex palazzo del Sultano fatto di legno su palafitte merita una visita.
La città offre diverse sistemazioni, dove pernottare.
La città portuale di Bima è adatta per uno stop durante un tour. La gente ha un forte senso dell’identità bimanese, offrendo un mosaico di etnie del Nusa Tenggara, imperdibile il mercato di Jalan Flores.
L’area intorno a Bima, Wawo, vanta diverse case tradizionali di paglia; esempi si possono vedere a Maria e Sambori, entrambe sulla tratta Bima – Sape.
Sape è una cittadina polverosa dove il bestiame vaga per le strade, e i pescatori locali, riparano le reti all’ombra degli alberi.
Non c’è molto da vedere, ma può essere un luogo, dove passare una notte.
Con una gita giornaliera è possibile andare a Gili Banta con belle spiagge e mare cristallino .
La maggior parte delle strutture della città, compreso l’ufficio postale e una banca BNI con bancomat, si trovano sulla strada principale che conduce al porto.
Un traghetto giornaliero parte da Sape per Labuan bajo a Flores. Il viaggio dura 7-8 ore, nella stagione secca maggio-ottobre) ci sono spesso anche due traghetti il giorno.
C’è anche un traghetto bisettimanale da Sape a Waikelo a Sumba
Come Arrivare a Sumbawa
Da Bali in auto o scooter via ferry + terra
- Con partenza da Bali occorre prendere il traghetto che parte da Padang bai e arriva al porto di Lembar a Lombok, occorrono circa 4-5 ore.
- Da Lembar si deve viaggiare via terra per circa 2.30-3 ore, fino al porto marittimo orientale di Lombok Labuhan Kayangan .
- Da Labuhan prendere un altro traghetto per Sumbawa, fino a Poto Tano, la traversata dura circa 1ora e 30 minuti ,secondo le condizioni del mare.
- Indonesia ferry
I traghetti sono operativi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma possono essere cancellati a causa del mare mosso. (novembre/dicembre – aprile/maggio).
- Da Poto Tano a Sumbawa Besar sono circa 3 ore di auto
- Poto Tano a Bima circa 8 ore di auto
- Poto Tano a Sape circa 9-10 ore
Con partenza da Labuanbajo Flores ci sono traghetti fino a Sape. Il traghetto lento impiega circa 7 ore ed è giornaliero, esiste anche un servizio di traghetto veloce che parte tre volte a settimana.
La barca veloce va anche a Sumba due volte a settimana.
Per informazioni Kapal Cepat Express Bahari:
- 0823 592 87257 a Sape
- 0822 373 68767 a Labuan bajo
- 0812 3743 6447 a Waikelo Sumba.
Ci sono navi Pelni: KM Binaiya, KM. Sirimau, KM. Wilis e KM – che fanno la rotta Da Tilongkabila a Labuan bajo, Makassar,Bima Lombok o Bali, il programma può essere trovato nel sito web.
Da Bali in aereo
Solo le città di Sumbawa Besar sul lato occidentale dell’isola e Bima sul lato orientale dell’isola hanno un servizio aereo regolare.
Il modo più semplice per arrivare a Sumbawa è con un volo, che prima fa sempre scalo a Lombok.
Cosa vedere a Sumbawa
Poto Tano oltre che essere la porta di accesso per chi arriva via mare, è anche una delle principali zone turistiche di Sumbawa.
Malgrado sia una città portuale, la zona intorno a Poto Tano è molto bella, la cittadina è circondata da verdi colline e mare color smeraldo.
L’isola di Kenawa a Sumbawa che non va confusa con l’isola di Kanawa a Flores. E’ un isoletta disabitata bellissima, con sabbia soffice e mare trasparente dove fare un ottimo snorkeling.
Possibile da visitare con escursioni giornaliere.
I più temerari possono campeggiare e rimanere anche durante la notte, occorre portare acqua e cibo perché sull’isola non c’è nulla .

Moyo

Isola di Moyo
Moyo si trova al largo della costa settentrionale dell’isola di Sumbawa e ha un’area di 349 km2. L’isola è sconosciuta al turismo di massa, la popolazione è di circa 1000 abitanti, distribuiti in 6 villaggi che vivono di pesca e agricoltura.
Nel 1986 è stato istituito un Parco Nazionale chiamata Moyo Island Hunting Park.
Al fine di conservare e tutelare la straordinaria vegetazione, la sua unicità e le numerose specie animali; uccelli, pipistrelli, scimmie, cinghiali, cervi e una Riserva Marina con l’obiettivo di preservare la barriera corallina incontaminata che circondano l’ isola.
Gli appassionati di birdwatching possono osservare 86 specie di uccelli, 2 delle quali in via di estinzione:
Il pappagallo dalla testa gialla e l’uccello Megapode di Tanimbar endemico dell’Indonesia.
All’interno del Parco sono presenti anche alcune cascate, la più grande dista circa 2 ore dal villaggio di Labuan Aji. Le altre si trovano a 15 minuti a piedi, nella foresta frequentata da una moltitudine di farfalle colorate.
Moyo è circondata da coralli incontaminati e questo la rende perfetta per chi ama fare diving e snorkeling.
Da anni sull’isola è presente un resort di lusso che si affaccia in una posizione invidiabile. Ma è anche possibile soggiornare in graziose guest house più abbordabili.
Per arrivare a Moyo occorre volare fino a Sumbawa Besar.
Prendere una barca dal villaggio di Ai Bari che si trova circa 20 chilometri dalla città, le barche arrivano a Tanjung Pasir, sul lato sud dell’isola di Moyo.
Isola di Satonda
Satonda è un’isola vulcanica al largo della costa nord dell’isola di Sumbawa. L’isola si è formata dall’eruzione del Monte Satonda migliaia di anni fa. Sembra che il vulcano Satonda sia più antico del Monte Tambora, che dista circa 30 chilometri dall’isola.
L’isola di Satonda è circondata da una vasta barriera corallina che è parte del Parco Naturale Marino come Moyo.
Satonda suscita l’attenzione di scienziati e ricercatori poiché l’isola è collegata alla fenomenale eruzione del Monte Tambora che scosse il mondo il 15 aprile 1815.
Il lago al centro dell’isola ha una profondità di 86 metri. Alcuni scienziati europei hanno rilevato che l’acqua del lago Satonda è salata.
Con livelli alcalini molto più alti rispetto alla normale acqua di mare.
Sono arrivati alla conclusione che il bacino di Satonda è formato da crateri di età superiore a diecimila anni.
Isola di Medang
L’isola di Medang è un’isola al largo della costa settentrionale di Sumbawa, a ovest dell’isola di Moyo, nel mare di Flores. In realtà è composto di due isole, Medang Besar e Medang Kecil, contornate da bellissime barriere coralline.
I posti principali dove fare surf sono a Hu’u, al largo della spiaggia di Lakey e intorno alla spiaggia di Maluk, sulla costa occidentale.
Tropical Beach è veramente un paradiso tropicale per eccellenza, questa bella spiaggia di sabbia si trova vicino al villaggio di Sekongkang Bawah
A Sumbawa è possibile visitare diverse cascate, una delle più belle è quella di Jereweh.
Si trova fuori Taliwang, che sembra essere la capitale di West Sumbawa, ed è un’attrazione da non perdere se ti trovi in zona.
Un altro posto interessante da vedere sono le grotte di Liang Petang.
Con belle stalattiti e stalagmiti che adornano la camera interna e alcune stranezze tra cui formazioni rocciose che sembrano pietre tombali

Sumbawa una delle gemme poco conosciute del paese, un’isola per chi ama viaggiare in luoghi poco battuti dal turismo, alla ricerca di panorami incredibili e modi di vivere tradizionali.