Di Grecia e dei greci non smetterei mai di parlare e, ne sono certo, in Grecia non smetterò mai di tornare.
Non importa che siano Cicladi o Sporadi, Ionie o Dodecanneso, Calcidica o Creta: il mio amore per la Grecia non conosce confini geografici, è ormai parte di me da tanto tempo, ed io non posso fare a meno, almeno ad anni alterni, di ritornare dove mi sento a casa, felice, rilassato e protetto, come in nessun altro posto al mondo.
Anche se zaino in spalla e traghetti sgangherati degli anni giovanili hanno lasciato il posto a trolley e aliscafi veloci,
la bellezza unica del mare, l’incredibile semplicità della gente ed il clima di relax assoluto sono rimasti gli stessi di sempre. E come allora, è ancora un’emozione grande poterne godere, un’emozione che inizia già la sera della prima cena, sul lungomare di uno scoglio semi-sconosciuto oppure di un’isola mondana, dove ritrovare il sapore delle “elies” e della “feta”, il sorriso di chi ti ospita come fossi un amico di sempre e, magari ti porta pure in cucina per farti scegliere il più morbido “stifado” o il miglior “moussaka” che tu abbia mai mangiato.
E poi ancora la luce del mattino, dolce di miele e yoghurt che-solo-lì, la tavolozza degli azzurri infiniti di un mare cristallino, che disegna le spiagge più spettacolari e quelle più nascoste, il bianco di calce di quelle “chora” abbarbicate intorno al porto e sulle montagne, il meltemi che rende dolci (quando non esagera…) anche le giornate più assolate e che ti abbraccia nelle sere più limpide e stellate.
Vi va di volare con me nelle meraviglie del mare blu di Grecia?
Io sono pronto; per la Grecia e per chi vuole parlarne con leggerezza e curiosità, sarò sempre pronto.